La Fondazione Federico Zeri presenta Nuova Mixage Up, una grande installazione di Flavio Favelli appositamente pensata per la sala di lettura della Biblioteca Zeri, un vasto ambiente ricavato nell’ex dormitorio delle novizie del convento rinascimentale di Santa Cristina, sede della Fondazione Federico Zeri e del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. La mostra rientra nel programma di ART CITY Bologna 2025 in occasione di Arte Fiera, ed è patrocinata dall’Università di Bologna - Alma Mater Studiorum con il supporto di Hera.
L’opera sarà inaugurata mercoledì 15 gennaio alle ore 17.00 e si potrà visitare gratuitamente dal 16 gennaio al 28 marzo 2025. Valore aggiunto di questo progetto è la disponibilità di uno spazio inedito, di grande fascino e di alto valore storico artistico, che per la prima volta aprirà le porte al pubblico internazionale di ART CITY Bologna e Arte Fiera coinvolgendo un artista contemporaneo.
Flavio Favelli, tra gli artisti italiani più interessanti della sua generazione e da molti anni uno dei principali protagonisti dell’arte contemporanea in Italia, presenterà l’allestimento temporaneo dell’opera Nuova Mixage Up in una serata speciale che si svolgerà venerdì 7 febbraio alle ore 18.00 in occasione della settimana di Arte Fiera.
Andrea Bacchi, direttore della Fondazione Federico Zeri, dichiara «Ci è sembrata un’opportunità interessante e stimolante ospitare nella nostra biblioteca un’opera contemporanea che dialoga idealmente con i libri di Zeri, che tra l’altro durante la sua lunga carriera di studioso ha avuto contatti con molti artisti. Mi fa inoltre particolarmente piacere essere coinvolto in questo progetto, che vorremmo proseguisse anche per le prossime edizioni di Art City ospitando nuovi artisti alla Fondazione Zeri».
L’installazione Nuova Mixage Up è formata da una serie di grandi scaffali in legno contenenti 216 bottiglie di liquori, di forme e dimensioni diverse, raccolte nel corso degli anni dall’artista. Un’opera in linea con la poetica di Favelli, incentrata sull’utilizzo di oggetti carichi di memoria, ma riassemblati e rivestiti di nuovo significato.
Gli scaffali, senza fondo, posizionati sopra i mobili libreria al centro della sala, appariranno come un immenso diaframma, una grande sequenza di forme e colori che si fonderanno ai libri alle pareti in un’unica visione d’insieme.
«L’installazione per la Biblioteca Zeri – spiega Flavio Favelli – consiste nella esposizione di una serie di bottiglie che raccolgo da molti anni. Sono bottiglie di superalcolici italiani dalle quali ho rimosso le etichette. Storiche bottiglie che dal Dopoguerra in poi hanno avuto una grande fortuna. Grappe, amari, liquori, vermouth, aperitivi, distillati; ogni regione d’Italia aveva una grande tradizione con ditte che si ingegnavano per comunicare il loro prodotto con forme inedite, nuove e seducenti, entrate nell’immaginario collettivo. Questa installazione si interroga sulla forma e sull’estetica della bottiglia, sempre in secondo piano rispetto all’etichetta. L’operazione cerca inoltre di mettere in relazione due oggetti emblematici, libri e bottiglie, che da secoli segnano il nostro tempo e quello dell’arte».
La mostra sarà aperta e fruibile in orari speciali in occasione di ART CITY Bologna (7-9 febbraio 2025), l’art week con il programma istituzionale di mostre ed eventi promossa dal Comune di Bologna in occasione di Arte Fiera. Inoltre, giovedì 13 febbraio alle ore 17.30, si terrà alla Fondazione Federico Zeri l’incontro Talk con l’artista: Flavio Favelli in dialogo con Roberto Pinto.
Disponibile un catalogo edito da bruno, Venezia, a cura di Andrea Bacchi e Roberto Pinto, docenti del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. L’intera collezione di bottiglie sarà inoltre fotografata e resa fruibile su una piattaforma web realizzata da VAR DIGITAL ART by Var Group.
Flavio Favelli (Firenze, 1967) laureato in Storia Orientale all’Università di Bologna, da sempre lavora con attenzione e rigore sul rapporto contenuto/contenitore utilizzando materiali di recupero e arredi d’epoca creando installazioni ambientali efficaci anche come spazi di pubblica fruizione. Ha esposto con progetti personali al Centro per l’Arte Pecci a Prato nel 2005, al Projectspace 176 a Londra nel 2006, alla Fondation Antoine de Galbert a Parigi nel 2007, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino nel 2007, al MACRO di Roma e al MAMbo a Bologna nel 2011, al MAXXI nel 2015 a Roma, a Ca’ Rezzonico a Venezia nel 2019, alla GAM di Torino e al Museo di Capodimonte nel 2022. Ha partecipato alla XIII Biennale di Scultura a Carrara (2007) e alla XV Quadriennale a Roma (2008) e alla mostra “Italics” a Palazzo Grassi a Venezia (2008, al festival No Soul For Sale della Tate Modern a Londra (2010) e a mostre collettive al Castello di Rivoli nel 2012 e 2015, al MOCA di Cleveland nel 2016 e al Xi’an Art Museum e al Palazzo del Quirinale nel 2018 e al MAAT di Lisbona nel 2022. Ha realizzato l’ambiente permanente Sala d'Attesa nel Pantheon di Bologna all’interno del cimitero della Certosa (2008). Ha partecipato a due Biennali di Venezia nel 2003 e nel 2013. Nel 2015 l’opera Gli Angeli degli Eroi viene celebrata dal Quirinale per la ricorrenza del 4 Novembre. Nel 2016, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico, è invitato a partecipare come relatore ad un convegno sull’arte contemporanea organizzato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2017 il progetto Serie Imperiale vince la seconda edizione dell’Italian Council. Nel 2019 presenta Black Avorio, opera permanente al parco Sculture di Santa Sofia (FC) e il libro d’artista Bologna la Rossa con Edizioni Corraini. Nel 2021 l’opera I Maestri serie Oro è commissionata e acquistata dalla Fondazione Torino Musei GAM mediante il Piano Arte Contemporanea del Ministero. Nel 2023 vince il 74° premio Michetti.
Nessun commento:
Posta un commento