Tra tagli, travasi e analisi giornaliere nel laboratorio interno, la condivisione e il dialogo con il gruppo di lavoro sono gli standard della catena produttiva, che si rafforzano maggiormente con l’avvicinarsi della vendemmia. «Entro in gioco più attivamente nel momento della raccolta», racconta Erasmo, «e decido giorno per giorno, insieme ad Alessandro Cellai, quando e dove vendemmiare. Giro, assaggio, faccio campionamenti per valutare analiticamente come le uve sono messe, per stendere un programma di vendemmia focalizzato sul raggiungimento dell’obiettivo vitivinicolo aziendale. Per ottenere risultati ci vuole sacrificio, dedizione, precisione e tanta cura del dettaglio: solo così si producono vini tecnicamente buoni e ben fatti. Per fare la differenza non basta solo tecnica, occorre stare al passo con i tempi e i metodi lavorativi, ma anche comprendere la peculiarità di ogni singola vigna». Aggiunge Mazzone, «gli spazi ampi della tenuta ci permettono di fare delle vinificazioni particolari, di lavorare anche piccole masse e di selezionarle. Più scelte di vino si hanno, più aumenta la chance di crearne uno di valore. Negli anni abbiamo aggiustato il tiro per creare dei vini che rispondessero alle richieste del mercato e che fossero al tempo stesso figli della nostra identità e della nostra filosofia. Grazie alle competenze di Cellai abbiamo appurato che la strada finora intrapresa è quella giusta». |
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