lunedì 24 giugno 2024

Fondazione Giuseppe Iannaccone presenta D r e a m di Thomas De Falco

 a cura di Elsa Barbieri

 

21 giugno - 8 luglio 2024

 

Corso Matteotti 11, Milano

 

 

Thomas De Falco, d r e a m, 2024. Performance and soft installation.

Courtesy Fondazione Giuseppe Iannaccone. Photo Credit Tassili Calatroni

 

 

Milano, 24 giugno 2024. C’è tempo fino all’8 luglio per visitare D r e a m, la soft installation di Thomas De Falco a cura di Elsa Barbieri, che, nello spazio della Fondazione Giuseppe Iannaccone di Milano, affianca arazzi e sculture tessili dell’artista a una selezione di lavori degli anni Trenta e Quaranta della Collezione Giuseppe Iannaccone.

 

L’esposizione nasce dall’omonima performance realizzata da De Falco negli spazi dello Studio Legale, oggi anche sede della Fondazione, per la quale l’artista, intrecciando corpo, natura, tecnologia e opere d’arte, ha inscenato un tableau vivant, una radice scultorea evolutiva.

 

Nella pratica di De Falco, performance e scultura sono profondamente interconnesse, come legate da un cordone ombelicale, un organo che cresce con arterie e vene che si diramano.

La scultura tessile di De Falco è una natura morta che parla attraverso la performance, la performance è un rito che alimenta un messaggio. “La performance non esiste senza scultura tessile, la scultura tessile non esiste senza il corpo del performer”, sottolinea infatti l’artista.

De Falco lavora manualmente, utilizzando la tecnica del wrapping, una moltiplicazione incessante di nodi in densi arazzi ispirati all'antica arte della tessitura con telaio verticale.

 

Le opere scelte per la mostra – tra cui le recenti Body e Hidden (2024) Body (2023) realizzate durante il soggiorno newyorkese dell’artista – entrano in dialogo con una selezione di opere degli anni Trenta e Quaranta della Collezione, tra cui la Popolana (1933) e la Bambina col cane (1934) di Francesco De Rocchi e gli Amanti al parco insieme (1940) e L’uomo dal dito fasciato(1940) di Giuseppe Migneco, scatenando una serie di rimandi tematici ed emozionali tra generazioni distanti tra loro.

 

Il progetto espositivo ha dunque la forma di un cortocircuito visivo, uno strumento per afferrare e percepire il nostro tempo, sempre più assoggettato e dipendente dalla tecnologia, partendo dalle nostre radici, storiche e artistiche. De Falco esplora il ruolo del corpo nel rapporto tra natura e tecnologia e fa tesoro della lezione del passato riflettendo sulle infinite tensioni della nostra società. Con questo approccio l’artista enfatizza ilpotere evocativo e simbolico della natura e del femminile, che nei suoi lavori trova un'espressione che potrebbe sfociare paradossalmente nella sua stessa distorsione.

 

I tessuti utilizzati dall’artista provengono da una collaborazione della Fondazione Giuseppe Iannaccone con Paul & Shark, azienda che da sempre pone particolare attenzione ai temi dell’ambiente e della sostenibilità.

Il brand per l'occasione ha messo a disposizione tessuti, frutto di upcycling, utilizzati per la creazione del set-up durante la performance.

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