martedì 19 marzo 2024

PIERO DELLA FRANCESCA. IL POLITTICO AGOSTINIANO RIUNITO

 


20 marzo – 24 giugno 2024

Museo Poldi Pezzoli

Per la prima volta si possono ammirare, esposte insieme a Milano, le otto tavole

del polittico del 1469 provenienti da New York, Lisbona, Londra e Washington. I

segreti dello straordinario capolavoro rinascimentale sono svelati da una campagna

di analisi diagnostiche sostenuta da Fondazione Bracco

Il Museo Poldi Pezzoli presenta la mostra Piero della Francesca. Il polittico agostiniano riunito,

aperta al pubblico dal 20 marzo al 24 giugno 2024. In un’esposizione unica e irripetibile,

al Museo Poldi Pezzoli di Milano, con il sostegno di Fondazione Bracco quale Main

Partner, viene presentato - per la prima volta nella storia, dopo 555 anni dalla sua realizzazione

- un capolavoro di Piero della Francesca (1412–1492): il Polittico agostiniano.

Nel 1469 l’artista finiva di dipingere il suo magnifico polittico per l’altare maggiore della chiesa

degli agostiniani a Borgo San Sepolcro (Arezzo), iniziato nel 1454. La pala, fra le opere

di maggiore impegno di Piero della Francesca, fu smembrata e dispersa entro la fine XVI

secolo. Oggi ciò che resta del polittico agostiniano, ovvero otto pannelli (la tavola centrale

e gran parte della predella non sono state finora rintracciate), si trova in musei in Europa e

negli Stati Uniti, oltre che al Museo Poldi Pezzoli, proprietario del pannello raffigurante San

Nicola da Tolentino, uno dei quattro santi che appartenevano alla parte centrale del polittico.

In passato alcuni musei avevano già provato a riunire il polittico: lo stesso Museo Poldi Pezzoli

nel 1996, la Frick Collection nel 2013 e il Museo dell’Hermitage nel 2018. Ma, non ottenendo

tutti i prestiti, ne hanno proposto solo una ricostruzione “virtuale”.

Dal 20 marzo 2024, grazie alla collaborazione con i grandi musei proprietari dei pannelli

superstiti, la Frick Collection di New York (San Giovanni Evangelista, la Crocifissione, Santa

Monica e San Leonardo), il Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona (Sant’Agostino), la National

Gallery di Londra (San Michele Arcangelo) e la National Gallery of Art di Washington

(Sant’Apollonia) sarà possibile ammirare riuniti tutti i frammenti del famoso polittico. Una

mostra ambiziosa sostenuta da importanti istituzioni come Fondazione Bracco, main partner,

e Intesa Sanpaolo- partner istituzionale con Gallerie d’Italia.

La mostra, ideata da Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli, è a cura di

Machtelt Brüggen Israëls (Rijksmuseum e Università di Amsterdam) e Nathaniel Silver

(Isabella Stewart Gardner Museum, Boston), studiosi di livello internazionale e gli ultimi a

proporre la ricostruzione del polittico nel 2013 presso la Frick Collection di New York sulla

base delle indagini finora condotte. L’organizzazione della mostra è a cura di Lavinia Galli,

conservatrice, e Federica Manoli, collection manager, del Museo Poldi Pezzoli, con il coordinamento

di Arianna Pace, dell’ufficio mostre.

Presentati in un suggestivo allestimento a cura dell’architetto Italo Rota e dello studio internazionale

di design CRA-Carlo Ratti Associati, i pannelli sono accostati tra loro con

le cornici che li hanno “accompagnati” in questi secoli di storia collezionistica. Entrando

nella prima sala, i visitatori prendono parte ad un viaggio emozionale in cui si percepisce

l’atmosfera del luogo in cui il Polittico è stato creato. L’illuminazione – concepita ad hoc in

partnership con Artemide – contribuisce a ricreare l’ambiente originario. Nella seconda

sala, i visitatori hanno la possibilità di assistere a una proiezione video che riunisce insieme

tutte le tavole del capolavoro di Piero della Francesca e che spiega la genesi del progetto e gli

importanti risultati emersi con la campagna di analisi condotte grazie a Fondazione Bracco.

La mostra mira a restituire al pubblico e agli studiosi la piena esperienza dell’opera pierfrancescana

con tutta la sua potenza evocativa dell’epoca rinascimentale. Visti da vicino i dipinti

rivelano la minuziosa attenzione del maestro per i tessuti e i gioielli lussuosi come il broccato

d’oro del Sant’Agostino e l’armatura del San Michele Arcangelo e, per contro, la semplicità

del saio del San Nicola da Tolentino, austero e ruvido. Mostrano inoltre i giochi di luce che

Piero della Francesca ha sapientemente utilizzato per ognuno dei pannelli, rivelando una

grande attenzione per i dettagli degli ornamenti che oggi dialogano perfettamente con le

arti decorative presenti nella collezione del museo milanese.

«Milano è al centro di questa operazione culturale di livello internazionale – dichiara Alessandra

Quarto – che non è “solo” una mostra, ma è un lavoro di squadra interdisciplinare che come ogni

ricerca scientifica richiede competenze diverse, di altissimo livello, e grande affiatamento e dedizione.

Nel polittico agostiniano Piero della Francesca “ha fatto scendere il cielo in terra”, il Poldi Pezzoli di

Milano ripete, per una sola imperdibile volta, questo miracolo.»

“Da oltre dieci anni Fondazione Bracco sostiene le attività del Museo Poldi Pezzoli – afferma Diana

Bracco, Presidente di Fondazione Bracco –. Come sempre facciamo in occasione delle nostre

iniziative culturali, anche per questa unica e irripetibile mostra di profilo internazionale abbiamo

voluto dare vita a un progetto scientifico basato su tecniche di diagnostica per immagini ad alta risoluzione,

di cui Bracco è leader mondiale. I risultati sono illustrati nell’ambito del percorso espositivo e

resteranno patrimonio collettivo di conoscenze sul processo artistico di Piero della Francesca, uno dei

più grandi Maestri del nostro Rinascimento.”

Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, afferma:

“Ci è parso irrinunciabile essere al fianco di un importante museo italiano, in occasione di questo

progetto unico che unisce il lavoro di grandi istituzioni internazionali intorno a un capolavoro del

Rinascimento, permettendo di ammirare a Milano, per la prima volta riunita, la straordinaria opera

di Piero della Francesca. Il Museo Poldi Pezzoli e le vicine Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo hanno

costruito negli anni una storia di proficua collaborazione che trova oggi un ulteriore e significativo

momento di condivisione. Ad accomunarci è il forte impegno ad arricchire con esposizioni, iniziative

e contributi di valore l’offerta culturale milanese”

“La mostra sul polittico agostiniano di Piero della Francesca al Museo Poldi Pezzoli è una di quelle

davvero giuste e commoventi perché vede riunite, dopo secoli di dispersione, le sue opere nella loro

coerenza originale, avvicinandosi a ciò che aveva concepito il grande “pittore di luce” – afferma la

curatrice Machtelt Brüggen Israëls - Inoltre, l’iniziativa della Fondazione Bracco di fare apposite

indagini tecniche sul “San Nicola da Tolentino” ha fornito ai curatori e ai colleghi dei musei di

Londra, New York e Washington, lo stimolo per realizzare ulteriori indagini tecniche, che ci hanno

consentito di capire il mistero del soggetto del pannello mancante, nonché il modo rivoluzionario con

cui Piero ha riutilizzato la struttura lignea preesistente su cui era costretto a dipingere».

La diagnostica per immagini sul “San Nicola da Tolentino” del Poldi Pezzoli, voluta da Fondazione

Bracco e realizzata in situ dal team di ricercatori dell’Università di Milano, dello

spinoff IUSS Pavia DeepTrace Technologies con la collaborazione del Centro Conservazione

e Restauro La Venaria Reale, coordinato dalla professoressa Isabella Castiglioni,

ha permesso di ripercorrere le tecniche di lavoro del pittore e i materiali utilizzati,

nonché le strade della composizione, dello smembramento e della ricostruzione del polittico.

Si è potuto così esaminare in modo inedito l’opera d’arte, dagli strati pittorici superiori,

visibili ad occhio nudo, agli strati preparatori più profondi, ottenendo una rappresentazione

visiva e intuitiva delle caratteristiche e della distribuzione superficiale dei materiali. La pratica

pierfrancescana per il disegno prevedeva strumenti e tecniche diverse: i punti di spolvero

dei cartoni ancora si rilevano perfettamente, infatti, in alcune aree del dipinto mentre altrove

furono forse cancellati dall’artista stesso nel momento in cui tracciava il disegno. I raggi X

hanno poi evidenziato che si tratta di una sola tavola di legno di pioppo, che reca tracce

delle traverse rimosse e che fu assottigliata. Condotte attraverso immagini ad alta risoluzione

nell’ultravioletto, vicino infrarosso, radiazione X e analisi di microscopia e spettroscopia

puntuale, le indagini hanno permesso di scendere fino agli strati più profondi, portando alla

luce più di un segreto. Primo fra tutti, il fatto che Piero della Francesca non ebbe a disposizione

delle tavole apposite, ma dovette dipingere su una carpenteria medievale, ricavandone

un capolavoro.

La mostra a Milano è quindi un’occasione eccezionale per tutto il pubblico e fondamentale

ai fini della ricerca e dello studio da parte degli esperti di tutto il mondo; verranno infatti

organizzate conferenze, giornate di studio e confronto fra i grandi conoscitori di Piero della

Francesca e della sua pittura, oltre a numerose attività per le famiglie e i bambini.

La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, in particolare, propone dei laboratori dedicati

alla tessitura, in collaborazione con la Fondazione Lisio di Firenze.

Il gruppo giovani del Museo, invece, organizza appuntamenti rivolti agli under 35 tra cui

Piero in Steam con visite guidate alla mostra che mettono in evidenza il rapporto tra arte e

scienza coinvolgendoli con giochi, rebus ed enigmi matematici, in collaborazione con Abbonamento

Musei Lombardia.

L’impegno del Museo Poldi Pezzoli in tema di accessibilità prosegue anche in occasione

della mostra grazie a Cassa Depositi e Prestiti che ha scelto di sostenere le attività di inclusione

sociale e per i pubblici fragili. A partire da questa occasione è stata sviluppata per la

prima volta una nuova proposta per visitatori ipovedenti e non vedenti che sarà replicata

anche per le mostre future.

Il percorso di visita prevede pannelli visivo tattili, ideati da Tactile Vision e realizzati con

una speciale tecnica di stampa, che rende i contenuti di ciascun pannello sia visivi che tattili.

Inoltre, la presenza di QR Code ed NFC permette di scaricare una guida audio-video con

sottotitoli in italiano e inglese.

Il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti prevede anche percorsi, in museo e nel cercare minorile

Beccaria, per i ragazzi a carico del dipartimento di Giustizia Ripartiva del Comune di Milano.



PIERO DELLA FRANCESCA

Il polittico agostiniano riunito

Tra le varie attività in programma sono anche previste visite guidate per sordi segnanti e oralisti.

Inoltre, in occasione della mostra, il Museo prolunga il suo orario di apertura fino alle 19.30,

grazia al sostegno dell’Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli.

“Per questo importante progetto – conclude il direttore - ringrazio moltissimo chi ha sostenuto

l’idea e ha contribuito alla realizzazione di una mostra così ambiziosa, in primis, la Fondazione

Bracco, Main Partner e da sempre vicina al Museo Poldi Pezzoli. Ringrazio inoltre con viva gratitudine

Intesa Sanpaolo che è partner istituzionale con Gallerie d’Italia, “Saes Getters S.p.A.,

Martina Fiocchi Rocca, Fondazione Cariplo e Cassa Depositi e Prestiti.

Un particolare ringraziamento va ad Aon che ha sostenuto le spese assicurative di questi grandi

capolavori.”

Oltre a Fondazione Bracco, Main Partner della mostra, la rassegna ha come partner

istituzionale Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia.

Sponsor: Saes Getter S.p.A. e Cassa Depositi e Prestiti.

Sponsor tecnici: AON, Artemide, ARTE Generali, ATM e Liberty Speciality Markets.

Con il patrocinio di: Ministero della Cultura, Regione Lombardia, Comune di Milano,

Comune di Sansepolcro, Fondazione Cariplo e Fondazione Piero della Francesca

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