Bologna, febbraio 2024_ Grande successo per Demeter Italia, partner ufficiale delle tappe di SlowFood, per il suo debutto alla SlowWine Fair (25-27 febbraio 2024, BolognaFiere) la fiera internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto.
Domenica 25 febbraio si è svolta la masterclass “Dalla terra al vino; la biodinamica come vettore di qualità nel bicchiere”, durante la quale sono state ripercorse le caratteristiche salienti della viticoltura biodinamica attraverso 8 etichette di aziende certificate Demeter, provenienti da Italia, Slovenia, Georgia e Francia: Al di là del fiume (Emilia-Romagna), Tenuta di Valgiano (Toscana), Ausonia (Abruzzo), Kristian Keber (Brda/Slovenia), Trajnostno kmetovanje Zorjan (Slovenia), Gotsa Family Wines (Georgia), Domaine Amirault (Loira, Francia), Château Fougas (Bordeaux, Francia).
Fabio Pracchia, scrittore e divulgatore in ambito vitivinicolo, nonché moderatore della degustazione, afferma: “La biodinamica ha riformulato l'approccio contemporaneo al vino, pensandolo non più come prestazione enologica quanto come relazione tra gli elementi che compongono l'organismo agricolo”. Hanno inoltre partecipato alcuni dei vignaioli, con una narrazione non soltanto relativa al prodotto, ma portando la loro testimonianza sulla scelta della filosofia biodinamica come metodo di fare agricoltura.
Lunedì 26 febbraio si è tenuto nella Demeter Arena il talk: “Esperienze di viticoltura biodinamica: filosofia e mercato”. Moderato da Giovanni Buccheri, Direttore di Demeter Italia, il convegno ha visto la partecipazione di 4 viticoltori che hanno raccontato le motivazioni dietro l’adozione della biodinamica e condiviso la propria esperienza.
Danila Morgagni, vignaiola di Al di Là del Fiume, gestisce un’azienda con vigneti fino a 600 metri di altezza, un bosco adiacente, un frutteto, animali e servizi di ospitalità. La viticoltrice ha fondato la tenuta 18 anni fa su un terreno lavorato dai genitori di suo marito e ha deciso di optare per la biodinamica dopo un incontro con Adriano Zago, con l’obiettivo di mantenere un approccio di ricerca costante e prospettive innovative.
Giancarlo Ceci, proprietario dell'omonima azienda vicino ad Andria in Puglia, è stato uno dei primi viticoltori biologici del meridione, dal 1988. La tenuta è poi passata alla biodinamica, con colture di vino, olio, ortaggi e un allevamento di vacche podoliche. La sua mission: la comunicazione dell’approccio biodinamico ad un pubblico ampio e la massima attenzione verso un suolo sano, che permette alle piante di affrontare con successo la siccità e lo stress idrico che affliggono la regione.
Alfredo Figus, agronomo e direttore tecnico di Olianas, azienda sarda collegata al gruppo toscano delle cantine della famiglia Casadei, sottolinea l’importanza dell’agricoltura biodinamica rispetto a quella convenzionale per la rigenerazione dei suoli, come collegamento tra uomo, animali e piante, in un approccio armonico e sostenibile.
Kristian Keber, proprietario dell'azienda Edi Keber situata a 300 metri dalla Slovenia, appresenta una famiglia attiva nel Collio, Friuli, da 350 anni. Il viticoltore ha iniziato a sperimentare l’approccio biodinamico in un’altra piccola azienda agricola ereditata da suo nonno al dì là del confine, per poi portarlo alla sede italiana. Keber affronta le crisi ambientali del territorio, tra l’Adriatico e le Alpi Giulie, molto piovoso e soggetto alla pheronospora, cercando di potenziare la fertilità dei terreni e utilizzando il più possibile varietà autoctone in vigna.
Secondo tutti i produttori intervenuti, la biodinamica è metodo di agricoltura dalle radici antiche ma con uno sguardo rivolto verso il futuro. Dai cent’anni dalla sua nascita, questo approccio olistico promuove la sinergia tra animali, piante e uomo e riconosce la connessione profonda tra la salute del suolo e il benessere di ogni organismo vivente.
Giovanni Buccheri, Direttore di Demeter Italia, afferma: “Abbiamo oltre 140 aziende vitivinicole detentrici del marchio e rimango sempre più sorpreso del loro costante impegno, focalizzato sull'osservazione attenta della vita del vigneto e arricchito da ricerca e conoscenza. L’agricoltura biodinamica rappresenta una risposta al cambiamento climatico e garantisce cibo buono, sano e di qualità”.
Nessun commento:
Posta un commento