giovedì 21 dicembre 2023

Pietre Preziose

 



La Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, più conosciuta con l’acronimo CIPRA, è un’organizzazione non governativa che ha come scopo lo sviluppo sostenibile dell’arco alpino. Con la sua sede centrale in Liechtenstein, le rappresentanze in sette stati e un centinaio di organizzazioni e istituzioni aderenti, rappresenta oggi una rete importante a salvaguardia dell’ambiente e a difesa del territorio alpino. Tra le numerose iniziative promosse dal CIPRA, ce n’è una che riguarda direttamente l’Ecomuseo: si tratta del progetto “PietrePreziose”, finalizzato a sostenere e salvaguardare il paesaggio culturale rappresentato dai muri in pietra a secco.

Sette gli ambiti geografici interessati: Alta Algovia (Germania), Vorarlberg (Austria), Alta Carniola (Slovenia), Alpi Marittime, Bellunese, Prealpi Carniche e Prealpi Giulie (Italia). Tra gli enti coinvolti nel progetto c’è l’Ecomuseo delle Acque: un gran bel riconoscimento per una realtà che nel 2024 festeggerà il decimo anno di svolgimento dei “cantieri del paesaggio”. Grazie al CIPRA l’Ecomuseo riceverà un supporto organizzativo e avrà modo di effettuare scambi a livello alpino con altri soggetti pilota (secondo la prassi ecomuseale), riproponendo i cantieri scuola rivolti alle categorie interessate e sensibilizzando le comunità locali sull’importanza strutturale, paesaggistica ed ecologica dei muri in pietra a secco.

«Per secoli spietramenti, muri a secco e cumuli di pietre hanno fatto parte del paesaggio rurale delle Alpi. Le pietre rinvenute con l’aratura venivano raccolte e ammucchiate in cumuli più o meno regolari o in muretti per delimitare i campi. A causa dell’intensificazione dell’agricoltura e della scarsa conoscenza del loro valore stanno progressivamente scomparendo dal paesaggio culturale. Eppure questi elementi costituiscono un habitat prezioso per animali e piante: i muri in pietra a secco danno un contributo importante alla biodiversità e sono uno dei modi più semplici per promuovere la natura anche nelle aree urbane» (Progetto “PietrePreziose”).

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