MIPS. Mega Informazione per Secondo. Tra infodemia e infosofia è la mostra della XVIII edizione di Itinerari di Arte e Spiritualità, un’esposizione collettiva con i lavori di diciotto artisti contemporanei che coinvolge tutte le sedi dell’Ateneo di Milano, Brescia, Piacenza, Cremona e Roma, con l’obiettivo di rendere omaggio all’Università e ai suoi studenti passati, presenti e futuri.
Questo progetto coinvolge come curatori un gruppo di studenti dell’Ateneo, grazie alla sinergia tra il Centro Pastorale, coordinato da Padre Enzo Viscardi, e il Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte, con le professoresse Elena Di Raddo, Bianca Trevisan e Michela Valotti.
In occasione del finissage, il 28 marzo 2023 il team curatoriale, composto da studenti e professori, ha organizzato una tavola rotonda per riflettere sulle tematiche emerse in mostra e focalizzandosi sul tema dell’infodemia, ossia la diffusione incontrollata delle informazioni, prodotte dall’uso indiscriminato e senza filtri dei social, che solleva più di un interrogativo intorno alla percezione che tutti abbiamo del mondo, della società e della natura dei rapporti interpersonali.
La seconda parola chiave della mostra e della riflessione è infosofia, un concetto teso ad offrire il giusto mezzo, la giusta chiave di lettura per la contemporaneità in cui troppo spesso si rimane travolti: la grande rapidità e il grande afflusso informativo degli ultimi anni costituiscono un punto di svolta cruciale per la nostra società, che dinanzi ad un nuovo medium (o molteplicità di media in questo caso) ha sempre avuto bisogno di un periodo di assestamento e crescita prima di riuscire a controllare dei fenomeni che non sono né imposti né comparsi dal nulla, semplicemente esistono e per quanto possano travolgerci all’inizio finiranno per frenarsi e adattarsi all’uomo che saprà comprendere e gestire l’overflow informativo dell’infodemia.
Durante la tavola rotonda vari esperti affronteranno queste tematiche, riflettendo anche sul valore della parola e della comunicazione e portando l’attenzione sul senso di responsabilità di chiunque abbia accesso ai social. Tra le varie suggesioni che questo immenso argomento può offrire, non mancheranno ragionamenti intorno alle Fake News e al rapporto tra informazione digitale e realtà, nel tentativo di identificare competenze e azioni che ognuno di noi può mettere in atto per comprendere questo fenomeno sempre più diffuso.
PROGRAMMA
Introducono:
Bianca TREVISAN - Docente di storia dell’Arte Contemporanea, Università Cattolica del Sacro Cuore, Coordinatrice del progetto “Itinerari di Arte e Spiritualità”
Monica DI MATTEO – Studentessa, Università Cattolica del Sacro Cuore, Curatrice del progetto “Itinerari di Arte e Spiritualità”
Partecipano
S.E. mons. Claudio GIULIODORI - Assistente ecclesiastico generale Università Cattolica del Sacro Cuore
Massimo SEBASTIANI - Capo redattore centrale, responsabile di ANSA.it
Giuseppe RIVA - Docente di Psicotecnologie per il benessere, Università Cattolica del Sacro Cuore
Roberto DIODATO - Docente di Estetica, Università Cattolica del Sacro Cuore
Leonardo CAFFO - Docente di Filosofia dell'arte, dei media e della moda, NABA
LA MOSTRA
Per l’edizione di quest’anno il lavoro degli studenti-curatori ha esplorato il trait d’union tra nuove tecnologie e informazione. Il titolo della mostra è preso in prestito dall’ambito dell’informatica e fa riferimento all’unità di misura della velocità con cui un computer processa le informazioni: MIPS (Million Instructions per Second). È partendo da questa definizione che ben esemplifica la sovrabbondanza di informazioni del nostro tempo che si è sviluppata la riflessione fulcro della mostra.
In seguito all’avvento dei social media e al progressivo aumento della fruizione di notizie tramite i mezzi digitali, il nostro modo di interagire con le immagini e le informazioni è cambiato radicalmente. Grazie ai media digitali, il singolo non è più solo un fruitore ma ha la possibilità di diventare parte attiva del processo di moltiplicazione dell’informazione, alimentandolo, alterando le narrative e amplificando la condivisione. I singoli, oltretutto, hanno la possibilità d’interagire su un terreno comune, annullando le distanze e facilitando l’incontro con l’altro, arrivando così all’acquisizione di una nuova e più approfondita consapevolezza su scala globale. Non mancano però i problemi: la costante iperconnessione, l’esposizione a un numero illimitato di contenuti e la scarsa educazione all’uso di questi strumenti causano spesso effetti di straniamento nell’individuo.
Gli studenti che hanno curato la mostra hanno coinvolto diciotto artisti chiedendo loro una personale interpretazione del tema, dando vita così a performance e opere create appositamente per la mostra o a progetti che sono stati rielaborati alla luce di queste tematiche e contestualizzate nello spazio dell’edificio universitario.
Gli artisti coinvolti nel progetto sono Angelo Accardi, Afran, Luisa Anastasia, Paola Bazz, Federico Caputo, Maya Libera Castellini, Francesco De Molfetta, Rä Di Martino, Irene Dionisio, Manuela Granziol, Miltos Manetas, Vincenzo Marsiglia, Stefano Mattozzi, Diego Randazzo, Andrea Stefanelli, Marco Tamburro, Carloalberto Treccani, Nicola Verlato.
Ognuno degli artisti è stato seguito personalmente da uno o più studenti-curatori: Davide Amata, Ecaterina Arama, Cecilia Ausenda, Arianna Sobilia Blancato, Elisa Buccheri, Mariavittoria Castellani, Monica Di Matteo, Francesca Fimeroni, Martina Mangia, Alissa Meraviglia, Anita Papa, Bianca Perrone, Martina Pini, Filippo Rachelli, Marta Raffa, Marco Tariello.
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