La mostra “Terra” di Sebastião Salgado, allestita nelle sale del Castello Savorgnan ad Artegna, sta ottenendo un clamoroso successo: nei tre primi weekend di apertura i visitatori sono stati circa ottocento. Forse era scontato ma non con queste dimensioni. Certo, Salgado si segnala per una capacità di documentazione “militante” che ha pochi eguali al mondo (è stato definito dal quotidiano francese Le Monde “uno dei maestri del bianco e nero del nostro tempo”), e pure per una tensione morale e una generosità altrettanto rimarchevoli (ha concesso l’uso gratuito delle immagini esposte ad Artegna per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della distribuzione della terra in Brasile). I suoi 50 scatti sul “mondo a parte” dei senza terra che compongono la mostra, inducono alla riflessione e alla comprensione di un contesto umano e geografico che non può lasciare indifferenti (orari di apertura: sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30, fino al 1 maggio).
L’allestimento offre l’occasione per affrontare il tema del rapporto Nord/Sud del mondo, dell'integrazione e del dialogo culturale, dello sviluppo equo ed ecocompatibile. Le associazioni che con il Comune di Artegna, il Gruppo 89 e l’Ecomuseo hanno promosso l’allestimento, si alterneranno nell’organizzare alcune serate di approfondimento. Dopo il CeVI e il progetto “Pachamama” a sostegno delle donne rurali della Bolivia, venerdì 8 aprile alle 20.30 sempre nel Castello la Buteghe dal Mont di Gemona organizzerà un incontro dal titolo “Latinoamerica equa e solidale”, dedicato a piccoli produttori del Sud America coinvolti in grandi progetti di sostenibilità e dignità del lavoro (si tratta delle filiere del caffè Tatawelo del Messico e dei detergenti Assema del Brasile). Interverrà Fabrizio Spada di LiberoMondo, Cooperativa sociale per il Commercio equo e solidale.
Il progetto Tatawelo nasce nel 2003 dalla sinergia tra diverse organizzazioni dell’economia solidale italiana per sostenere le comunità indigene del Chiapas, in Messico, attraverso la commercializzazione del caffè. ll caffè è il maggior prodotto di esportazione e fonte di reddito per centinaia di famiglie di piccoli produttori. Il lavoro delle cooperative indigene e la vendita dei prodotti nei circuiti del mercato solidale sostengono strutture educative, sanitarie e lo sviluppo complessivo delle comunità locali.
Il progetto Assema (linea di detergenti bio) promuove e coordina il lavoro di associazioni e cooperative di contadini e raccoglitori di noce babaçu, al fine di migliorare le condizioni di lavoro, aumentare le conoscenze tecnico-professionali e difendere i diritti delle comunità rurali in Brasile. “Assema” ha ottenuto l’approvazione, in 14 municipi dello stato del Maranhão, della legge “Babaçu Livre” che garantisce il libero accesso alla raccolta dei frutti, proibisce il taglio degli alberi e lo sfruttamento indiscriminato del suolo.
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