Conto alla rovescia per l'apertura della stagione sciistica 2021-22 in Valtellina, che si prepara ad accogliere dal 27 novembre i turisti con 200 km di piste innevate e oltre 90 impianti di risalita da Livigno a Bormio, da Santa Caterina Valfurva a Madesimo, fino a Chiesa Valmalenco e Aprica, con alcune località che offrono la possibilità di praticare anche lo sci notturno. Luoghi di fascino che generano afflussi turistici importanti grazie a un'offerta variegata della Valle, che concilia sci, sport invernali, enogastronomia e cultura. Basti pensare che nel periodo pre-covid, solo Livigno registrava nella stagione invernale oltre 1,2 milioni di presenze, per l'80% straniere (dati stagione 2018-2019), con una media di permanenza di oltre una settimana.
Accanto a sport di montagna, panorami unici e passeggiate, la Valtellina offre numerose occasioni per scoprire i sapori tipici del territorio, espressioni di una tradizione secolare: si va dalla Bresaola della Valtellina Igp ai formaggi come il Valtellina Casera Dop e il Bitto Dop, da gustare sulle piste, come semplice snack o a pranzo con un panino. Per i più golosi l'alternativa è un lunch in baita a base di piatti identitari come i pizzoccheri (rigorosamente fatti con il Valtellina Casera Dop, da provare anche in versione light), o gli sciatt.
Paura dei grassi? Sbagliato: anche questi devono far parte dell'alimentazione, nell'ordine del 25% del totale delle calorie giornaliere. L'importante sono le giuste quantità. "Gli sportivi non devono avere alcun timore – racconta il dottor Luca Piretta, medico, gastroenterologo e nutrizionista. Il formaggio, soprattutto quando è ricco di acidi grassi coniugati e acido linoleico, come il Bitto Dop, è un nostro grande alleato. Ha il vantaggio di concentrare in volumi piccoli una grande quantità di proteine ad alto valore biologico e aminoacidi essenziali. È quindi lo snack perfetto per affrontare le piste con la giusta dose di energia, grazie all'apporto di vitamine A e D, di proteine e di calcio, importante per le ossa e i muscoli. Le ultime linee guide del Crea – continua Piretta - considerano latte e derivati come uno strumento di salute: vanno assunti tutti i giorni, nella giusta quantità, nel contesto di una corretta alimentazione e della dieta mediterranea”.
PANINO DELLO SCIATORE O PIZZOCCHERI LIGHT: IL COMUNE DENOMINATORE È IL FORMAGGIO
Per non perdere nemmeno un minuto di divertimento sulle piste, un'opzione valida e pratica è pranzare velocemente con un "panino dello sciatore” in alta quota. "Attenzione - consiglia Piretta - anche il pranzo con un panino deve essere completo: 80 grammi di Bitto e 60 di pane, magari abbinati a una verdura a foglia larga, sono l'esempio dello snack perfetto per uno sportivo. Questo formaggio, infatti, è fonte di energia grazie ai grassi buoni presenti. Abbinatelo con lattuga, radicchio, cicoria, biete, verza o, perché no, anche legumi”.
Due le soluzioni proposte dal nutrizionista per rendere un semplice panino al formaggio un delizioso spuntino gourmet: la prima, dedicata a chi ama i formaggi più stagionati, è una ciabattina di grano duro con 80g di Bitto Dop con una fetta di pomodoro ramato, zucchine grigliate e una manciata di semi di papavero. La seconda è pensata, invece, per chi preferisce un formaggio più fresco come il Valtellina Casera Dop giovane, da abbinare a un'insalata condita con aceto balsamico, qualche fetta di mela golden e del pane di segale.
Se invece avete tempo e voglia di godervi un pranzo in totale relax, in uno dei tanti ristoranti a bordo pista o in vetta, e assaporare le eccellenze locali circondati dalle cime delle montagne innevate, optate per un piatto unico come i tipici pizzoccheri della tradizione, preparati in versione light con 50g di Valtellina Casera Dop e verza. "Potete scegliere anche piatti completi come gli sciatt, la pasta in brodo, una zuppa di verdure con legumi e cereali o la polenta con Bitto DOP– suggerisce il nutrizionista. In questi casi però è essenziale concedersi più tempo prima di tornare sulle piste e rinunciare a pane e dolci, per evitare problemi digestivi e rischi legati al freddo e alle necessità muscolari”.
* indicazioni che si riferiscono ad un adulto standard che compie attività sportiva. Ogni quantità varia a seconda della persona, del tipo di attività svolta, dell'età e dello stile di vita che si segue.
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Il Consorzio per la Tutela dei Formaggi Bitto e Valtellina Casera opera dal 1995 in provincia di Sondrio per difendere l'unicità dei due formaggi DOP valtellinesi, tutelarli da qualsiasi imitazione e promuoverli sul mercato nazionale ed internazionale. E lo fa grazie ad una serie di scrupolosi controlli sull'intera filiera. I soci del Consorzio, che appartengono alle due filiere produttive sono 165 tra allevatori, produttori e stagionatori, piccole e grandi aziende zootecniche, latterie di paese e moderni caseifici. Dal 1996 Valtellina Casera e Bitto hanno conseguito la DOP: la loro produzione segue ritmi, saperi e regole ben precise dettate dai disciplinari di produzione, a garanzia dell'origine e dell'unicità di questi formaggi. L'ente certificatore a garanzia del consumatore è dal 1998 il CSQA di Thiene.
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