L’Azienda Agricola Terre di Pietra di Cristiano Saletti
si trova nella frazione di Marcellise, nel comune di San Martino Buon Albergo,
a est della città di Verona. I terreni dell’azienda, circa 6 ettari, sono
collocati in 5 diversi comuni della Valpolicella ad una altezza che varia dai
230 ai 600 metri slm. Una zona in cui la viticoltura è presente fin
dall’antichità; secondo alcune ipotesi, infatti, Valpolicella deriverebbe dal latino “Vallis polis cellae”, ovvero valli
dalle molte cantine.
Nelle vigne dell’azienda, nata nell’anno 2007 ispirandosi ad un’agricoltura sostenibile, non vengono utilizzati prodotti chimici di sintesi. Le lavorazioni - esclusivamente manuali - seguono i principi dell’agricoltura biologica con l’utilizzo anche di alcuni preparati biodinamici. Le uve coltivate sono le varietà storiche a bacca rossa di corvina, corvinone, rondinella, qualche filare di croatina e la molinara; vitigno quest’ultimo che Cristiano Saletti ha scelto di vinificare in purezza, “senza forzature, per rispettarne le caratteristiche che sono quelle di un vino con un corpo leggero, acidità e alcolicità limitate e marcata sapidità” per raccontare la storia di questo vitigno che, come altre varietà considerate minori, rischia di scomparire.
La varietà a bacca bianca è la garganega, cultivar presente un po’ in tutto il territorio del Veneto occidentale e in particolar modo nel Veronese. Inoltre, nella piccola vigna di mezzo ettaro posta in alta collina a 600 metri di altitudine, ha messo a dimora il marselan, un vitigno francese frutto di un incrocio tra grenache e cabernet sauvignon; una pianta rustica, poco sensibile alle malattie la cui uva viene raccolta solitamente verso la metà del mese di ottobre quando raggiunge la piena maturazione.
La visita alle vigne consente di scoprire il variegato paesaggio della Valpolicella. Il luogo che più di tutti rappresenta l’Azienda Terre di Pietra è la “Vigna del Peste” con piante di circa 50 anni che posano su un terreno di marna bianca dove i filari sono circondati da boschi, siepi, oliveti e alberi da frutto.
Di recente nel podere di circa tre ettari, dei quali un ettaro e mezzo vitato, è stato realizzato il percorso “sentiero natura Vigna del Peste” aperto ai visitatori per far conoscere la specificità del territorio e condividere la bellezza di un luogo immerso in un habitat ancora integro. Un messaggio che fa riflettere sui valori della biodiversità e sulle risorse di un’agricoltura, nella sua globalità culturale, che si prende cura del bene comune dell’ambiente e della salute dei suoli. La visita è un’occasione per prenderci una pausa dimenticando i tempi frenetici della vita quotidiana con la possibilità, per chi ama la lettura, di leggere un libro o una rivista nella “biblioteca della natura” allestita nella vigna.
Anche in cantina gli interventi sono ridotti al minimo, senza uso di additivi chimici. I vini, prodotti in modo naturale e con una prassi artigianale, non vengono chiarificati e nemmeno filtrati ed anche l’impiego dei solfiti è limitato. La Garganega Veronese IGT “ElleZero” e la Corvina Veronese IGT “CiZero” sono vini senza aggiunta di anidride solforosa nella vinificazione.
Nel 2011 è stato prodotto il suo primo vino con fermentazione spontanea; dall’annata 2013 tutte le fermentazioni sono svolte spontaneamente con i soli lieviti indigeni. Una produzione annua di appena 20-22 mila bottiglie che Cristiano segue personalmente dalla vigna alla cantina.
I vini, ottenuti con le varietà autoctone della Valpolicella, evidenziano la qualità del lavoro in vigna ed in cantina, scelte determinanti in una concezione di “vini di terroir” che mettono in risalto le peculiarità di ogni singolo vigneto e le diversità di ogni annata. Come spiega Cristiano, Terre di Pietra non è una sola Valpolicella, ma l’insieme di suolo e microclima che diversificano e caratterizzano ogni singolo appezzamento.
La gamma dei vini rossi – Tempesta, DieciCentoMille, CiZero, Piccola Peste, Vigna del Peste, Mesal - si distingue per espressività, finezza ed un’ottima qualità gustativa. Vini vivi, genuini, naturali, dalla spiccata personalità, che privilegiano l’identità e la storia del territorio, lontani da stili eccessivamente muscolari.
Il “Rosson”, il celebre Amarone della Valpolicella DOCG, - da uve corvina, rondinella e croatina - richiede un lungo processo di vinificazione, l’uva viene appassita naturalmente nel fruttaio per circa 100-120 giorni senza controlli o ventilazioni ed un affinamento in tonneaux di rovere per 60 mesi e per 30 mesi in bottiglia. L’Amarone, come ci racconta Cristiano, è un vino importante che per scelta aziendale viene prodotto solo nelle annate migliori, una decisione che privilegia la qualità delle uve con rese molto basse - circa 30 q/Ha - e l’etica di produzione. Il risultato lo si ritrova nel bicchiere; è un vino austero, sorretto da acidità e buona sapidità, senza risultare troppo opulento e pesante.
I vini bianchi, ElleZero e Quercia Laboriosa si esprimono con note di freschezza, sapidità e bella bevibilità.
L’Azienda
Agricola Terre di Pietra è il racconto di Cristiano Saletti, un
percorso umano e professionale costruito con impegno e determinazione con
l’obiettivo di realizzare una viticoltura qualitativa e attenta al territorio,
un’agricoltura fatta con passione “intesa
come atto di libertà e come postura etica ed estetica”[1].
Una scelta di vita che prosegue con tenacia anche dopo la prematura scomparsa della moglie Laura con l’obiettivo di “dare linfa e nuova vitalità al progetto di una viticoltura naturale, fatta con le mani e con il cuore”. Un progetto che coinvolge tutta la famiglia; le figlie Anna, l’artista di casa, crea e disegna le etichette dei vini e Alice condivide sul social Instagram le immagini aziendali.
Come sosteneva Luigi Veronelli
“Chi cammina la terra sa che l’importante non è arrivare, ma procedere passo dopo passo. Camminare la terra è esprimere il nostro vivere in continuo movimento”[2].
Oggi il vino naturale è una realtà che comprende un nutrito gruppo di viticoltori; Terre di Pietra è una delle aziende appartenenti alla FIVI “Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti” ed è uno dei soci produttori dell’associazione VinNatur, che riunisce vignaioli di tutto il mondo. Un viaggio nelle loro cantine ci offre l’opportunità di conoscere vini prodotti nel pieno rispetto del territorio, della vite e dei cicli naturali, raccogliendo le testimonianze di chi li produce.
Antonella Pianca
Durante la visita abbiamo degustato i vini di Terre di Pietra, tra i quali segnaliamo:
Vino Rosso – DieciCentoMille –
Molinara 100% - alc. 10% vol. – Bottiglia da 1.000 ml
Esame organolettico: Colore rosa chiaretto. All’olfatto è evidente la freschezza della piccola frutta rossa di bosco. Bocca fresca, vinosa, sapida, sostenuta da un’acidità ben percettibile. Un vino piacevole che sa coinvolgere, proprio per le sue caratteristiche e per la grande bevibilità che invita al convivio.
“Questo vino è un atto sovversivo. Un gesto
di ribellione. Una dichiarazione d’amore per la molinara, uva storica della
Valpolicella […]. Orgogliosamente vinificata in purezza come rimedio contro la
sete, la tristezza e la globalizzazione”. [Cristiano Saletti]
Garganega Veronese IGT - Quercia
Laboriosa – 2019 – Garganega 100%– alc.
11,5% vol.
Esame organolettico: Colore giallo paglierino. All’olfatto, alle fresche note floreali si accompagnano i profumi della pesca, della prugna gialla e del melone seguiti da sentori di erbe officinali. Al palato il sorso svela una vivace freschezza e una lieve sapidità minerale. Un vino dinamico, equilibrato, dal finale piacevolmente ammandorlato.
Note tecniche: Sistema di allevamento a pergola veronese, con impianto del 1970. Vendemmia prima metà di ottobre. Fermentazione con pied de cuve in vasche in acciaio senza controllo della temperatura. Solforosa inferiore a 30 mg/l. Affinamento 10 mesi in vasche di cemento e 8 mesi in bottiglia.
Fotografie di Giovanni Damian ©2021
[1] Olivier Beuvelet, Jonathan Nossiter, Insurrezione culturale – Per una nuova ecologia della cultura
[2] Gian Arturo Rota - Nichi Stefi, Luigi Veronelli – La vita è troppo corta per bere vini cattivi
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