giovedì 25 marzo 2021

Del contemporaneo. Linguaggi, pratiche e fenomeni dell’arte del XXI secolo ULTIMO INCONTRO IN STREAMING SULLA PAGINA FACEBOOK DEL MUSEO

 



In attesa di riaprire il Museo al pubblico

ogni venerdì critici e artisti, insieme a Laura Barreca Direttrice del mudaC

raccontano l’evoluzione delle arti degli ultimi 40 anni

in rapporto con la tecnologia, l’ambiente, l’estetica e la società

 

 

ULTIMO APPUNTAMENTO

Venerdì 26 marzo ore 18.00

con Bruno Di Marino e Daniele Puppi

 

 


 

Sono Bruno Di Marino e Daniele Puppigli gli ospiti dell’ultimo incontro in streaming del ciclo “Del contemporaneo. Linguaggi, pratiche e fenomeni dell’arte del XXI secolo”

 

La rassegna, che ha preso il via lo scorso 8 gennaio ed ha compreso dieci incontri trasmessi in streaming sulla pagina Facebook del mudaC, è ideata da Laura Barreca, Direttrice del mudaC | museo delle arti Carrara e promossa dal Comune di Carrara, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Carrara e con il supporto tecnico di Nausicaa Spa. Nel corso di ogni appuntamento un critico e un artista, in dialogo con Laura Barreca, hanno affrontato vari temi legati all’evoluzione delle arti contemporanee degli ultimi quarant’anni, riscuotendo ogni volta un grande interesse da parte del pubblico.

 

Bruno Di Marino e Daniele Puppi sono gli ospiti della conversazione conclusiva, in programma venerdì 26 marzo, con inizio alle ore 18.00.

 

Nel corso dell’incontro si parlerà del saggio di Bruno Di Marino dal titolo “Nel centro del quadro. Per una teoria dell’arte immersiva dal mito della caverna alla VR” (Aesthetica Edizioni, Sesto San Giovanni, 2021). La pubblicazione tenta di tracciare da diverse prospettive (storica, filosofica, iconologica, sociologica) le linee principali di una teoria dell’immersività e, al tempo stesso, di rileggere alcuni momenti della storia dell’arte, mostrando come il coinvolgimento dello spettatore – fisico, sensoriale ed emotivo – sia sempre stato al centro dell’esperienza estetica, ben prima che i futuristi lanciassero, nel loro Manifesto tecnico della pittura del 1910, l’idea di porre “lo spettatore nel centro del quadro”. Immergersi nell’opera d’arte è un procedimento tipico dell’analisi estetica, ma costituisce oggi una condizione usuale della fruizione dei nuovi media: dall’installazione multimediale e interattiva, alla realtà aumentata, fino alla realtà virtuale. Tale orientamento si riscontra nell’opera dell’artista Daniele Puppi che fin dal suo esordio nel 1996 con “Fatica n.1”, installazione video-sonora site specific, lavora a scardinare l'idea di spazio che ancora si percepisce e ruota all'interno delle coordinate euclidee. Privilegiando la video installazione, Puppi ha manifestato una nuova attitudine al mezzo enfatizzando e rovesciando radicalmente l'utilizzo del suono e della riconfigurazione visivo-architettonica che sempre diventa altro da sé. Una nuova prospettiva aliena. Puppi concepisce il lavoro come un vero e proprio work in regress, che nasce dopo un periodo di gestazione trascorso all’interno degli spazi, durante il quale l’artista sperimenta l’ambiente e stabilisce con esso una relazione quasi carnale, valutandone limiti e potenzialità. Le tecnologie utilizzate – videoproiettori, sincronizzatori, amplificatori, sub woofers, speakers, microfoni - sono funzionali all’attivazione e all’amplificazione multisensoriale delle facoltà percettive, visive e uditive dello spettatore, come parte integrante dell’opera stessa. Lo spettatore/visitatore è chiamato a entrare in una nuova e straniante dimensione spazio-sensoriale.

 

 

Bruno Di Marino, storico dell’immagine in movimento e curatore, dal 1989 si occupa in particolare di sperimentazione audiovisiva. È titolare della cattedra di Teoria e metodo dei Mass Media presso l’accademia di Belle Arti di Frosinone, dove insegna anche Estetica ed Estetica dei new media. Ha scritto dieci libri, curato numerose pubblicazioni ed è autore di centinaia di saggi, pubblicati anche in Francia, Belgio, Portogallo, Germania, Russia, Giappone, Cina, Regno Unito, Stati Uniti e Ungheria.

 

Daniele Puppi è uno degli artisti italiani più interessanti del panorama internazionale: nato a Pordenone nel 1970, ha frequentato le Accademie di Belle Arti di Venezia, Bologna e Roma dove si è diplomato nel 1996. Tra le principali mostre personali: Respira (Galleria Borghese, Roma 2017); Alie(n)ation (Minnesota Street Project, San Francisco 2018); Gotham Prize (Istituto italiano di cultura, New York 2015); 432 Hertz, (Australian Experimental Art Foundation, Adelaide 2013); Happy Moms (MAXXI, Roma 2013); Fatica n.23 (Galleria Nazionale, Roma 2010); Fatica n.16 (HangarBicocca, Milano 2008); Fatica n. 27 (Melbourne International Arts Festival. Melbourne 2005). Tra le principali mostre collettive a cui ha partecipato: The Raft – Art is (Not) Lonely (Mu.ZEE, Oostende 2017); 17 New Artist Integration (Jan Fabre Troubleyn/ Laboratorioum, Anversa 2015); El Topo (Nuite Blanche, Parigi 2013); Digitalife - Human connections (Ex-Gil/ MACRO Museum, Roma 2012); “Spheres 4” (Galeria Continua/Le Moulin, Francia 2011/12); Taking Time (M.A.R.C.O. Museum, Vigo, Spagna 2007); Tupper und Video (Marta Herford Museum, Germania 2006)

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