lunedì 17 agosto 2020

VENTIMILARIGHESOTTOIMARI inGIALLO per la sezione dedicata al giallo civile presenta l’incontro 40 anni dopo la strage di Ustica con Daria Bonfietti e la proiezione della performance “Quello che doveva accadere/INVENTARIUM” dell’artista Giovanni Gaggia

 

19 agosto 2020

ore 21:30

Piazza Garibaldi, Senigallia (AN)


A chiusura dell’incontro sarà proiettato il video della performance “Quello che doveva accadere/INVENTARIUM” dell’artista Giovanni Gaggia: una meditazione artistica ed estetica sulla Strage di Ustica che sarà visibile presso l’Auditorium San Rocco in Piazza Garibaldi tutti i giorni per la durata dell’intero Festival fino al 26 agosto dalle ore 19:00.

Testo alternativo

"Quello che doveva accadere/INVENTARIUM"

performance sulla strage di Ustica dell’artista Giovanni Gaggia

ph. Michele Alberto Sereni

Dal 19 al 26 agosto 2020 si rinnova l’appuntamento con Ventimilarighesottoimari inGiallo, il festival del noir e del giallo civile organizzato dal Comune di Senigallia in collaborazione con la Fondazione Rosellini per la letteratura popolare. Giunto alla sua 9° edizione, il popolare evento letterario di Senigallia non si ferma nemmeno in questa estate particolare, ma anzi vuole affermare la sua presenza nel panorama dei festival italiani con un ricco programma che vede tra i protagonisti gli autori Piergiorgio Pulixi, Piernicola Silvis, Gabriella Genisi, Sandrone Dazieri e Alessandro Robecchi, Rosa Teruzzi solo per citarne alcuni. Come ospiti internazionali ci saranno Jean Claude Maire Vigueur e Elisabeth Crouzet Pavan per la sezione sul giallo storico.

 

Inoltre come ogni anno la vocazione specifica del festival è quella di raccontare storie legate a doppio filo agli avvenimenti storici più o meno recenti del nostro paese con un forte spirito votato alla legalità e al civismo e per l’edizione 2020 Ventimilarighesottoimari inGiallo presenta in apertura un incontro di grande interesse, quello con Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei Parenti delle vittime della strage di Ustica.

 

Per quale causa il DC-9 dell’Itavia decollato alle 20,08 del 27 giugno 1980 dall’aeroporto di Bologna e diretto a Palermo si è inabissato nei pressi di Ustica provocando la morte di 81 persone? Quarant’anni dopo la tragedia di Ustica non sono ancora stati individuati gli autori materiali della strage. Eppure la sentenza ordinanza emessa nel 1999 dal giudice Rosario Priore afferma chiaramente che il DC9 è stato abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea. Una vicenda incredibile segnata da una sequela di depistaggi e da una lunga teoria di ipotesi fantasiose (cedimento strutturale, bomba nella toilette dell’aereo) che solo grazie al coraggio ed alla determinazione dei parenti delle vittime sono stati denunciati.

 

Daria Bonfietti racconterà la loro battaglia per arrivare alla completa verità che continua ancora oggi e converserà nel palco di Piazza Garibaldi con un’altra protagonista di quella drammatica vicenda: Tiziana Davanzali, figlia di Aldo Davanzali l’imprenditore anconetano patron dell’Itavia, la società aerea anconetana fallita a seguito delle menzogne circolate subito dopo la caduta dell’Aereo in merito ad un presunto cedimento strutturale del velivolo. Appena pochi mesi fa la Corte d’Appello di Roma ha quantificato l’entità del risarcimento dovuto agli eredi Davanzali da parte dei Ministeri di Difesa ed Infrastrutture. 

 

A testimonianza del dialogo che il festival ha e ha sempre avuto con le arti visive, la strage di Ustica sarà ricordata anche attraverso la performance dell’artista Giovanni Gaggia “Quello che doveva accadere/INVENTARIUM”. Il video della performance sarà proiettato al termine dell’incontro del 19 agosto e per tutta la durata del festival sarà visibile presso l’Auditorium San Rocco in Piazza Garibaldi ogni giorno fino al 26 agosto dalle 19.

 

Il 9 giugno 2017, alle prime luci dell’alba, l’artista Giovanni Gaggia (Pergola, 1977) ha messo in scena la performance “Quello che doveva accadere/INVENTARIUM” nel suggestivo e metafisico scenario del Porto Antico di Ancona, con l’Arco di Traiano e l’Arco del Vanvitelli. Inventarium è un progetto complesso che si è articolato in più passaggi, tra Bologna e Palermo e Ancona è il luogo scelto dall’artista per portarlo a compimento.

Si tratta di una meditazione artistica ed estetica sulla Strage di Ustica, un approfondimento sul senso di memoria viva in cui il dolore si affranca dalla contingenza della tragica fatalità e trasfigura nei sentimenti di vita, di resistenza, di resilienza.

La scelta di Ancona non è stata casuale: si tratta della città di Aldo Davanzali, fondatore e presidente dell’Itavia, in cui morì nel 2005 in condizioni di indigenza andando ad aggiungersi, di fatto, alle 81 vittime della strage.

Giovanni Gaggia, assiso ieraticamente sotto l’Arco di Traiano, è protagonista di un atto lento e rituale: un ricamo che diviene segno, intarsio, sutura su di un arazzo plumbeo e luminescente e che dispiega un filo di memoria dalle note ferrigne e cauterizzate.

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