Dotarsi di un ulteriore strumento per promuovere lo sviluppo rurale e la valorizzazione delle produzioni di qualità, favorendo l'integrazione di filiera, oltre a garantire la sicurezza alimentare e a salvaguardare il territorio e il paesaggio. I Distretti Rurali sono una risorsa dalle grandi potenzialità, che parla di identità e storia comune, di integrazione fra attività agricole e servizi locali, di coerenza tra produzione di beni e servizi a vocazioni territoriale, il tutto rivolto a una sostenibilità in primis sociale e turistica, oltre che economica. Per questo motivo a Montefalco, grazie a Confagricoltura Umbria e a Marco Caprai dell’azienda agricola Arnaldo Caprai, venerdì 17 luglio si fa il punto sul nascente Distretto Rurale dell’Umbria Orientale per analizzare le prospettive di sviluppo e contribuire alla progettazione di uno strumento che sarà centrale nelle prossime scelte di politica agricola comune. La tavola rotonda dal titolo “Distretto Rurale, dalla competizione dei singoli alla competizione dei territori”, mira a puntare i riflettori su come politica e impresa possono condividere una pianificazione strategica di sviluppo post Covid-19: a partire dalle ore 15 negli spazi della cantina (in Località Torre 1, Montefalco) a dibattere su questi temi ci sarà un parterre d’eccezione di panelist, moderati dalla giornalista Francesca Negri.
Dopo i saluti iniziali del presidente di Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi, e del sindaco di Montefalco Luigi Titta, si entrerà nel vivo con l’intervento di Lorenzo Zanni (professore ordinario presso il Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici dell'Università degli Studi di Siena), che parlerà dell’importanza della pianificazione del Distretto Rurale per la promozione dei prodotti territoriali di qualità. A seguire Fabio Renzi, Segretario generale di Symbola (Fondazione per le Qualità Italiane), interverrà sul tema “Distretto Rurale, un progetto per l’Appennino”, mentre con Zefferino Monini (presidente e amministratore delegato Monini Spa) si parlerà di paesaggio rurale e produzione olearia di qualità. In questo contesto, non può mancare la formazione: ecco quindi che con Nicola Modugno, direttore di SFCU (Sistemi Formativi Confindustria Umbria) e di ITS Umbria Academy si discuterà sulla sinergia scuola-impresa per il sostegno allo sviluppo del territorio, con il virtuoso esempio dell’ITS Agroalimentare. Altro tassello fondamentale è lo sviluppo sostenibile del territorio, tema che sarà eviscerato da Umberto Tonti, presidente Fondazione Cassa di Risparmio Foligno, e da Giorgio Mencaroni (presidente della Camera di Commercio di Perugia), che parlerà di coordinamento e sinergia tra pubblico e privato per il rilancio economico dei territori umbri. Non poteva mancare nemmeno il punto di vista politico per comprendere meglio come i Distretti Rurali si possono inserire nelle prospettive di sviluppo regionale, grazie all’intervento di Roberto Morroni, assessore alle politiche agricole e agroalimentari e alla tutela e valorizzazione ambientale dell'Umbria. A chiudere la tavola rotonda sarà il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, con cui si tireranno le fila di un pomeriggio ricco di spunti e prospettive e si farà un salto in Europa, parlando di pianificazione strategica e visione a lungo termine della nuova programmazione comunitaria.
Una tavola rotonda dalla valenza non solo locale, che sarà possibile seguire collegandosi al link: https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19 oppure in diretta streaming sulla pagina Facebook di Confagricoltura Umbria https://www.facebook.com/ConfagricolturaUmbria/
>DEFINIZIONE DI DISTRETTO RURALE Secondo il Decreto legislativo n. 228 del 2001, il Distretto Rurale è un “sistema produttivo locale caratterizzato da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra attività agricole ed altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali”. Nello specifico, un Distretto rurale è un sistema produttivo locale costituito da imprese agricole e non agricole ed enti pubblici, in grado di interagire tra loro attuando una politica distrettuale di diversificazione produttiva, di integrazione economica, sociale e di coesione nel rispetto della conservazione e riproduzione degli equilibri naturali e in grado di promuovere una qualità totale territoriale, con una adeguata vivibilità per i residenti, promuovendosi a polo d’attrazione per altre imprese e individui.
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