mercoledì 28 agosto 2019

LINO ZANI RICORDA IN MARMOLADA PAPA GIOVANNI PAOLO II.



Il 26 agosto in Marmolada Lino Zani, guida e accompagnatore di Giovanni Paolo II, ha ricordato con emozione il Pontefice e il Suo amore per la montagna durante le celebrazioni del 40esimo anniversario della salita in vetta del Santo Padre. Nel lontano 1979, per ricordare l’elezione del predecessore Papa Albino Luciani avvenuta l’anno prima, Giovanni Paolo II visitò la Marmolada consacrando la statua della Madonna da Lui intitolata Regina delle Dolomiti e ancora oggi presente nella Cappella Grotta di Punta Rocca a 3265 m.

Malga Ciapèla, 28 agosto 2019 – Il 26 agosto presso la Cappella Grotta della Madonna Regina delle Dolomiti a Punta Rocca (3265 m) si sono tenute le celebrazioni per il 40esimo anniversario dalla salita di Papa Giovanni Paolo II in Marmolada nel 1979, visita voluta dal Pontefice per ricordare l’elezione dell’anno prima del Suo predecessore, Papa Albino Luciani. Molte le persone che hanno partecipato al ricordo. In particolare Lino Zani, guida e accompagnatore di Papa Wojtyla, ha voluto essere presente a questa giornata e ha raccontato con intensa emozione il tempo trascorso con il Pontefice condividendo la passione e l’amore per la montagna. Marmolada – Move to The Top, durante l’evento intitolato “Una montagna per due Papi”, ha voluto regalare un video per far rivivere il ricordo di quella visita 40 anni fa.

26 agosto 1979, molte persone e tra questi molti bambini accorrono alla stazione funiviaria di Malga Ciapèla ai piedi della Marmolada per accogliere e raccogliere un sorriso dal Papa polacco, Giovanni Paolo II, salito per ricordare il Suo predecessore, Papa Albino Luciani, nei luoghi natii tra le Dolomiti. A quarant’anni di distanza, l'immagine dell'emozionante visita di Papa Wojtyla tra le vette e la neve della Marmolada è impressa nei ricordi di molti. E in tanti, oggi donne e uomini, sono saliti a Punta Rocca lo scorso 26 agosto per celebrare con una Santa Messa presso la Cappela Grotta della Madonna quella giornata. Fu proprio Giovanni Paolo II a consacrare la statua della Madonna dell’artista bellunese Franco Fiabane e a intitolarla con il nome Regina delle Dolomiti. E da quella prima visita alla Marmolada volle salire più volte per godere della sua imponente bellezza: passeggiate e sciate come un uomo qualsiasi, ma pronto a rivolgere un saluto a quanti, stupiti, lo riconoscevano. Significativa la testimonianza di Lino Zani, guida e accompagnatore del Pontefice, che con emozione e umiltà ha voluto ricordare le tante giornate passate tra le vette con il Papa. “La montagna era per Giovanni Paolo II senza dubbio un momento di divertimento, ma soprattutto di preghiera. Il silenzio della montagna era la cosa più bella per il Papa e quel silenzio gli permetteva di immergersi in preghiere profonde e quasi mistiche.” E continua nel racconto: “Un giorno, in occasione dei miei primi 8000 m, mi chiese: Lino, cosa ti spinge ad andare così in alto? Per noi alpinisti e amanti della montagna arrivare in cima vuol dire poter scoprire cosa c’è al di là, e scherzando mi rispose che solo una volta si può andare di là. Ma poi mi disse una frase sulla quale meditai molto Dalla cima non si può far altro che scendere. Non compresi fino in fondo, ma qualche tempo dopo chiesi a Lui cosa volesse dire e mi fece comprendere che è importante avere una vetta da raggiungere, ma che bisogna anche saper tornare indietro e a volte rinunciare.” Lino Zani ebbe in carico dal Papa di portare delle croci sulle cime più alte della terra, le ultime due al Polo Nord e al Polo Sud. Le funivie Marmolada – Move to the Top hanno presentato un video durante questa giornata che ha raccontato quel 26 agosto di 40 anni fa: immagini cariche di significati.

Erano presenti Mario Vascellari, Presidente di Marmolada Srl, il Sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, una rappresentanza da Canale d’Agordo, l’Assessore regionale al turismo Federico Carner e il consigliere regionale Franco Gidoni, il Vescovo di Belluno – Feltre Mons. Renato Marangoni. Una presenza speciale è stata quella del Sindaco del paese natale di Giovanni Paolo II, Wadowice. Bartosz Kalinski ha raccontato come il Santo Padre amava queste montagne che gli ricordavano quelle della sua città in Polonia.

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