Il
 Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria d.o.c. e del Primitivo di
 Manduria dolce naturale d.o.c.g. riserva massima attenzione 
all’iniziativa pubblicizzata a mezzo stampa e mediante il sito www.terregiunte.it
 da parte delle aziende Masi Agricola e Futura 14, al fine di vigilare 
sul rispetto della normativa di settore che disciplina le denominazioni 
tipiche per le produzioni vitivinicole, e – se del caso – assumere ogni 
più opportuna iniziativa.
Nello
 svolgimento della funzione di tutela dei produttori e di informazione e
 tutela del consumatore che il legislatore riconosce ai Consorzi, il 
Consorzio del Primitivo di Manduria ritiene opportuno specificare che 
qualsiasi produttore può, per motivi di scelta commerciale, effettuare 
un'operazione di declassamento del proprio vino: nel caso di specie 
mediante il taglio di un vino d.o.c., quale il Primitivo, con un 
d.o.g.c. come l’amarone.
Tale
 operazione di declassamento – che peraltro implica la necessaria 
annotazione nei registri e le conseguenti comunicazioni agli Enti di 
controllo – determina de plano la perdita del diritto all'uso della 
denominazione d'origine, non solo sulle etichette, ma in generale sul 
materiale che viene utilizzato a promozione del prodotto ottenuto.
Fermo
 restando che tali condotte commerciali, ove non conformi a normativa, 
sono soggette alle sanzioni dell’Ispettorato Centrale della tutela della
 qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (presso il 
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali), il Consorzio ritiene 
non corrette le informazioni sin qui diffuse al pubblico, e quindi 
conseguentemente necessaria una significativa correzione dei contenuti 
comunicati.
L’occasione,
 oltre a consentire al Consorzio di riaffermare con chiarezza la propria
 funzione di vigilanza e di tutela, consente altresì di rimarcare la 
funzione consultiva che il Consorzio stesso offre ai propri associati, e
 che, nel caso di specie, avrebbe indubbiamente consentito di ovviare un
 simile grossolano errore.
Si
 osserva, secondariamente, la scarsa qualità tecnica dei commenti 
apparsi a margine dell’iniziativa in questione, laddove è stato 
affermato che il Primitivo non è capace di appassimento e che quindi 
trarrebbe giovamento dal taglio in questione. Questa affermazione non è 
sanzionabile ma rivela una scarsa conoscenza della nostra uva. 
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