Il
Comune di Ascoli Piceno celebra la sua antica vocazione manifatturiera
con una grande mostra dedicata alla ceramica: la storia di una florida
tradizione artigianale raccontata attraverso una serie di opere
realizzate nel territorio dalla fine del Trecento fino ai giorni nostri,
includendo anche una selezione di opere di ceramisti ancora attivi nei
territori del cratere del sisma del 2016 tra le province di Ascoli
Piceno, Fermo e Macerata.
Un’antica tradizione legata all’arte della maiolica contraddistingue la città di Ascoli e il suo territorio dagli altri centri marchigiani attivi nella produzione ceramica. Seppur contrassegnata da un alternarsi di vicende, che in alcuni casi ne hanno arrestato momentaneamente lo sviluppo, già dalla fine del XIV secolo la città vanta numerose fabbriche di maiolicai specializzati nella decorazione della ceramica su smalto e questa tradizione, nonostante il terremoto del 2016, perdura fino a oggi. La tipica ‘rosetta’, i paesaggi rurali, le torri merlate e i richiami ai dipinti dei pittori attivi in città fin dal quattrocento, come Carlo Crivelli, sono i soggetti scelti dagli artigiani locali e che nel corso del tempo hanno contraddistinto le maioliche ascolane.
La mostra, allestita negli ambienti del Convento annesso alla duecentesca Chiesa di San Tommaso, oggi sede del Museo dell’Arte Ceramica, è articolata in cinque sezioni e segue un ordinamento cronologico.
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