martedì 18 settembre 2018

Lagrein Experience: protagonista l’autoctono altoatesino






Il 18 ottobre, nei padiglioni di Fiera Bolzano, arriva la prima edizione di un evento interamente dedicato al Lagrein. Al centro della giornata saranno i 12 finalisti della rassegna Tasting Lagrein, annunciati oggi nel capoluogo lombardo.


Milano, martedì 18 settembre – Da Milano a Bolzano, riflettori puntati sul Lagrein. L’antico vitigno autoctono altoatesino, che da anni ha un suo premio ad hoc nell’ambito del forum Autochtona, quest’anno sarà il focus di due diversi appuntamenti.

Si comincia con la tradizionale degustazione Tasting Lagrein, che per la sua edizione 2018 ha anticipato le proprie date di circa un mese cambiando città. Si è infatti riunito oggi a Milano, nelle sale dell’hotel The Westin Palace, un qualificato panel composto da giornalisti e professionisti del settore, che ha decretato i 4 vini finalisti per ciascuna delle tre categorie in gara: “Lagrein”, “Lagrein Riserva” e “Lagrein Rosato”.

Un lavoro articolato che, come ogni anno e sin dalla prima edizione nel 2011, viene seguito dai giornalisti Pierluigi Gorgoni, coordinatore della sessione di degustazione, e Alessandro Franceschini organizzatore, e si avvale della collaborazione di professionisti di grande esperienza. Quest’anno in particolare hanno preso parte alla giuria: Raffaele Cumani (Avvinando - TGCOM 24), Alessandro Torcoli (Civiltà del Bere), Federica Randazzo (Quotidiano Alto Adige), Setka Michal (Wine and Degustation magazine), Alberto Piras (sommelier del ristorante stellato Il Luogo di Aimo e Nadia) e Andrea Terraneo (enotecario e consigliere AEPI)

“Ogni anno Tasting Lagrein dona l’opportunità di poter fotografare e analizzare con precisione la produzione di uno dei vini autoctoni più rappresentativi e identitari dell’Alto Adige – spiega il curatore Pierluigi Gorgoni – la sua poliedricità ci consente di apprezzarne il suo carattere, sia nella forma leggiadra del rosato che in quella più polposa e fragrante della versione rosso d’annata, fino ad arrivare alla complessità strutturale e gustativa della riserva”.

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