domenica 30 settembre 2018

ARPEPE invitata da Borghi d’Europa ai percorsi dell’Anno Europeo del Patrimonio




I comunicatori e i giornalisti della rete internazionale Borghi d’Europa hanno spesso incontrato
nei loro itinerari vagabondi i vini della Valtellina, frutto di una viticoltura eroica che può essere
vieppiù capita ed apprezzata soltanto unendo al piacere della degustazione il piacere di una passeggiata nei terrazzamenti storici.
Così, dopo aver assaggiato e conosciuto i vini di Arpepe nel 2017, al Wine Festival, abbiamo
replicato l’incontro a tavola, al ristorante Trippi di Elena e Gianluca, giusto a un tiro di schioppo
dall’azienda. Non poteva così mancare una visita di cortesia, per invitare la famiglia Pelizzatti
Perego a partecipare ai percorsi di informazione che Borghi d’Europa realizza in Valtellina in occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

Una storia nelle storie della Valtellina, quella di Arpepe.
“Nati nel 1860. Rinati nel 1984. Cresciuti nel 2004.Queste le tre tappe principali della nostra storia, cominciata ai tempi dell’Unità d’Italia. Lo testimoniano i documenti dell’epoca, come quelli che narrano della lunga e ininterrotta relazione commerciale con un fedele cliente che, a dispetto degli avvicendamenti generazionali, continuò a rifornirsi per oltre un secolo presso la cantina allora nota solo come «Pelizzatti».Nel 1973, dopo lunghe traversie, sia il marchio sia l’attività vera e propria furono ceduti. Ma fu solo una battuta d’arresto, perché già nel 1984 nostro padre Arturo Pelizzatti Perego decise di rimettersi in gioco utilizzando il suo acronimo - ARPEPE - con l’obiettivo dichiarato di voler esaltare al massimo le potenzialità del Nebbiolo delle Alpi in un terroir unico quale è la Valtellina.Arturo rientrò in possesso della sua parte di vigneti e degli spazi utilizzati per l’affinamento al “Buon Consiglio” dove, forte dell’esperienza maturata nella storica azienda di famiglia, iniziò a scrivere le pagine della rinascita, seguendo il principio del giusto tempo di attesa e tracciando la strada per la quinta generazione.Nel 2004, su questa via, abbiamo unito le nostre energie continuando con impegno il cammino verso la realizzazione del suo progetto, da molti ritenuto visionario.”

Abbiamo voluto riproporre la storia di ARPEPE con le parole stesse dei protagonisti, perché
restituiscono,intatta, l’emozione del nostro incontro.

“Oggi come allora, la qualità dei nostri vini continua a essere il prezioso risultato di anni di lenta evoluzione: la loro giusta maturazione può richiedere tempi anche molto più lunghi di quelli previsti dai disciplinari. Attendiamo quel momento e solo allora procediamo con l’imbottigliamento, ancora rigorosamente scandito dalle fasi lunari. Poi, ancora riposo. Questa volta in bottiglia.Non potrebbe essere altrimenti, poiché per ARPEPE l’affinamento tradizionale del Nebbiolo risponde ad aspettative precise: il progressivo guadagno in raffinatezza e l’esaltazione delle singole vigne con le sfumature e i colori delle diverse annate.”

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno invitato l’azienda a partecipare ai percorsi
di informazione che coinvolgono la Valtellina e la Valposchiavo (Canton Grigioni) e che alterneranno momenti di incontro locali e interventi in altre realtà. Di particolare rilevanza l’appuntamento ’Milano,Vetrina del Gusto’ a fine novembre, nel corso del quale Borghi d’Europa,incontrando il mondo dell’informazione, presenta i bilanci dell’anno in corso e i programmi per il 2019. La Valtellina sarà l’ospite principale della rassegna informativa.
Proprio per tutti questi buoni motivi ARPEPE è stata invitata.
Che dire di più?
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BORGHI D’EUROPA:PASTA NEGRI,LA PASTA DELLA VALTELLINA



Il percorso di informazione che la rete Borghi d’Europa sviluppa ne ‘2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale ed Anno del Cibo Italiano, ha già incontrato in alcune occasioni la pasta del pastificio Pasta Negri di Chiuro.
Dopo una prima degustazione in Friuli-Venezia Giulia, a San Vito al Tagliamento, la pasta (spaghetti di grano duro italiano con nero di seppia biologici) è stata la protagonista a convivio delle Giornate Europee del Patrimonio Culturale che si sono svolte a San Pietro di Feletto, nei Colli di Conegliano. La Valtellina è stata raccontata a giornalisti e comunicatori provenienti da otto regioni italiane ed otto Paesi Europei e la Pasta Negri, assieme ai vini della Cantina Nera e dell’azienda agricola Caven di Chiuro e alla bresaola del Salumificio Paganoni, ha saputo ben rappresentare la ricchezza e la varietà delle eccellenze di quella terra benedetta.
Infine, le due giornate in Valtellina, con l’incontro di informazione per presentare ufficialmente il progetto, con la partecipazione delle aziende scelte e invitate dai giornalisti, dell’Amministrazione Comunale di Chiuro, della Comunità Montana e del Consorzio Turistico di Tirano.
Francesco e Maria sono intervenuti, nel corso di una efficace intervista multimediale, ripercorrendo la storia della loro esperienza professionale e di vita.
Pasta Negri, la pasta della Valtellina. 
Il pastificio si trova a Chiuro, un piccolo paese che sorge tra le montagne della Valtellina.
Nel cuore delle Alpi italiane abbiamo a disposizione, come ingredienti indiscutibili, la purezza dell’acqua e l’ambiente più adatto al tipo di produzione. Inoltre, l’eccellenza delle materie prime e l’accurato processo di produzione ci portano a ottenere un prodotto di alta qualità. Infatti, con il nostro prodotto desideriamo offrire una base per un’alimentazione sana e trasparente con un alto potenziale di sviluppo e funzionalità. Quello che facciamo è portare la produzione tradizionale della pasta ai giorni nostri. Applichiamo le tecnologie più innovative tenendo conto delle necessità nutrizionali e mantenendo l’essenza della pasta artigianale.
Pasta Negri produce pasta concepita come un’opera d’arte che prende forma nel nostro laboratorio, per offrire la miglior base per lo sviluppo creativo di qualunque tipo di preparazione. In questo modo, i nostri clienti diventano gli autori delle loro proprie creazioni.
Nell’intervento Francesco e Maria hanno ricordato le fondamenta delle loro scelte: “Le materie prime di prima qualità̀ per la pastificazione ci offrono la base per la produzione delle due linee di prodotto Pasta Negri. In particolare sono utilizzate: semola di grano duro Kronos biologico, da filiera italiana certificata, per la Linea di pasta 100% di semola di grano duro italiano e la farina di grano saraceno integrale biologica per la Linea di pasta con grano saraceno integrale biologico, la quale viene macinata a Teglio, paese patria del Pizzocchero e cuore della rinomata gastronomia valtellinese. A questi ingredienti selezionati con cura si uniscono l’acqua che sgorga dalle fonti naturali Duse e Moiane, situate tra i 1200 e 1400 m. di altitudine, nelle Alpi Italiane e l’uso delle tradizionali trafile in bronzo ed un’essiccazione lenta a bassa temperatura. Di questa forma il processo culmina con una pasta completamente “artigianale”.
Inoltre, abbiamo da poco aggiunto delle paste speciali ottenute miscelando alla nostra semola di grano duro italiano biologica svariati ingredienti come spinaci, pomodoro essiccato italiano, curcuma indiana e nero di seppia.”

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sabato 29 settembre 2018

Marino Lanzini : una storia giovane nelle storie di una famiglia antica della Valtellina



La Valtellina, terra di viticoltura eroica, è stata inserita dalla rete internazionale Borghi d’Europa
nei eprcorsi di informazione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e dell’Anno del Patrimonio Culturale
Negli itinerari vagabondi dei giornalisti e dei comunicatori, è avvenuto l’incontro con l’azienda agricola di Marino Lanzini di Ponte in Valtellina,presso il ristorante Trippi di Montagna, ove si
è svolta una conferenza stampa a convivio per conoscere alcuni dei protagonisti della filiera agroalimentare locale.
“ Una storia- osserva Marino Lanzini- che ci racconta di una famiglia legata indissolubilmente alla terra. I miei antenati coltivavano frutta, ortaggi, seminativi e, non da ultima, la vite. Un bel giorno
il nonno mi donò un palazzo antico (originario del 1200) a Ponte in Valtellina, una delle ‘gemme’ del nostro territorio. Nacque così la mia cantina, che ha previlegiato il nebbiolo al 100%.”

Marino aveva nel frattempo completato gli studi di agraria, potendo così unire la cultura dei libri, all’esperienza in campo.
Gianluca, nume tutelare del Trippi, ha proposto,fra gli altri, un rosè (100% uve nebbiolo, senza uso di chiarificanti e acqua del fiume del paese).

Ma le sorprese non finiscono qui.
In tavola giungono delle gallette con i salumi della Macelleria Nobili.

Stiamo recuperando, nell’area dei seminativi, delle specie autoctone.
Nell’arco dell’anno, da circa tre ettari, produciamo il frumento fiorino di montagna, il mais ambrato, il grano saraceno. Anche questa è una ricerca
tutta ‘dentro’ la storia della nostra terra.”

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno invitato Marino
Lanzini a partecipare ai percorsi di informazione che attraverso le storie
dei protagonisti (talvolta silenziosi!) della filiera agroalimentare, racconteranno la Valtellina in presa diretta, per informare chi informa.


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IL “MILAN COFFEE FESTIVAL” SI PREPARA A SBARCARE IN ITALIA


Dal 30 novembre al 2 dicembre allo Spazio Pelota di via Palermo, a Milano, si terrà
la prima edizione dell’evento internazionale che celebra il caffè in tutte le sue declinazioni

Milano, 17 settembre 2018 – Degustazioni gratuite, workshop interattivi, performance di baristi, torrefattori e mixologist alle prese con una rivisitazione del classico aperitivo milanese tra cocktail d’autore, musica dal vivo e dj-set. Il tutto all’insegna di un comune denominatore: il caffè artigianale in tutte le sue declinazioni. Questi ed altri saranno gli ingredienti del “Milan Coffee Festival”, la cui prima edizione italiana si terrà dal 30 novembre al 2 dicembre prossimi presso lo Spazio Pelota di via Palermo, nel cuore di Brera.
Forte del successo già riscosso a Londra, Amsterdam e New York, il format internazionale ideato da Allegra Events si prepara ora ad approdare a Milano con l’obiettivo di diventare l’evento di riferimento per gli amanti del caffè e gli operatori del settore. Sono oltre 6.000 i visitatori attesi, fra semplici appassionati, baristi professionisti, titolari di bar-caffetterie e opinion leader del variegato mondo dell’‘oro nero’, e più di 60 gli espositori, tra fornitori di caffè e di cibo, di macchinari e attrezzature.
Molteplici le esperienze e le attività in cui potranno cimentarsi i visitatori nelle varie aree espositive. THE LAB, POWERED BY LAVAZZA offrirà un programma interattivo comprensivo di dimostrazioni, workshop, degustazioni, conferenze e dibattiti live su svariati argomenti – dalla diffusione della figura femminile nel mondo del caffè alle curiosità sulle sue origini passando per i segreti di una buona tostatura a casa. LA MARZOCCO’S TRUE ARTISAN CAFE’ sarà invece il pop-up in cui si alterneranno le migliori caffetterie e torrefazioni indipendenti, italiane e non, che proporranno bevande e cocktail d’autore offrendo al pubblico la possibilità di incontrare gli artigiani del caffè. Non mancheranno poi LATTE ART LIVE, un’area interamente dedicata alla Latte Art con una serie di dimostrazioni e competizioni fra i maggiori esperti in tecniche di decorazione della superficie di espressi e cappuccini tramite l’uso del latte, e il CMx™ BREW BAR, dove protagoniste saranno le preparazioni a filtro – Chemex, Aeropress, V60 e French Press - e l’acqua, con gli esperti di BRITA che saranno a disposizione per spiegare e mostrare quanto la scelta di questo elemento sia importante per valorizzare l’aroma e il gusto del caffè. Ci sarà spazio inoltre per il VEGAN COFFEE BAR DI ALPRO, il primo coffee bar vegano d’Italia, aperto da mattina a sera per offrire cappuccini, macchiati, affogati e cocktail a base di bevande 100% vegetali.
“The Milan Coffee Festival” sarà anche il palcoscenico di CMx™ - ITALIA, la prima competizione nazionale per baristi legata al rinomato format internazionale di Coffee Masters. Tre giorni di contest dal ritmo serrato, a eliminazione diretta, durante i quali 16 fra i migliori baristi d’Italia si sfideranno in 7 diverse discipline davanti a una giuria di esperti mondiali, chiamata a valutare abilità, conoscenze, talento e doti d’intrattenimento. Il vincitore si aggiudicherà il titolo di “Campione CMx™ - Italia”, un premio di 1.000 € e la qualificazione alla finale mondiale di Coffee Masters – Londra 2019. Le iscrizioni sono già aperte al link http://www.coffeemasters.org/iscriviti-cmx-italy/ .
La giornata inaugurale del “Milan Coffee Festival” - venerdì 30 novembre - sarà dedicata esclusivamente agli operatori del settore HoReCa, mentre il pubblico potrà accedere alla fiera sabato 1 e domenica 2 dicembre.
E’ già possibile acquistare online i biglietti, al prezzo di 12 € per mezza giornata in una delle due fasce orarie d’ingresso previste (sabato dalle 10.00 alle 16.00 o dalle 14.00 alle 21.00, domenica dalle 10.00 alle 16.00 o dalle 14.00 alle 20.00), oppure lo speciale biglietto Weekend, al prezzo di 20 €, con ingresso illimitato al Festival nelle giornate di sabato e domenica.
Il 10% degli incassi verrà devoluto alla Onlus Project Waterfall a sostegno delle sue attività volte a garantire l’approvvigionamento di acqua pulita ai Paesi produttori di caffè.



venerdì 28 settembre 2018

Il Balsamico Village protagonista a FICO

Tantissimi gli eventi nello spazio del Decumano: degustazioni, lezioni e uno spettacolo inedito che darà “Voce” all’aceto balsamico presentato in questo week end.

Bologna, 28 settembre 2019 Questa fine settimana il Balsamico Village di Carpi è protagonista a FICO con 20 appuntamenti che coinvolgeranno la “boutique” realizzata dal Gruppo De Nigris proprio nel decumano della Fabbrica Italiana Contadina bolognese.

Un modo per rinsaldare un “gemellaggio” tra il primo parco agroalimentare del mondo, inaugurato a Bologna nel 2017 e il primo parco dedicato ad un prodotto di origine protetta. Un luogo che affascina ogni anno migliaia di turisti attraverso un percorso immerso in oltre 40.000 mq nel cuore della Balsamic Valley emiliana, dove riposano oltre 8 milioni di litri di aceto pronti per la tavola.

FICO ha infatti scelto l’aceto come tema dell’ultima settimana del mese e De Nigris, tra i più importanti produttori a livello mondiale di Aceto Balsamico, non si è lasciato sfuggire l’occasione, moltiplicando le opportunità per far scoprire questo straordinario prodotto. Sabato 29 e domenica 30 settembre tre volte al giorno - ore 11.00, 15.30, 17.30 -  si terrà una lezione dedicata all’Aceto Balsamico De Nigris. Un viaggio nei metodi di produzione e nelle tante sfumature di questo ambasciatore del made in Italy da compiere con tutti i sensi.

Negli stessi giorni alle 12.30 e 16.30 una degustazione gratuita ci porterà in un mondo di abbinamenti insoliti: scopriremo come il giusto balsamico può rendere qualsiasi piatto speciale, persino i dolci e cocktail.

La vera sorpresa non è ancora svelata, gli organizzatori invitano a presentarsi sabato e domenica nei tre appuntamenti giornalieri alle 11.30, alle 15.00 e alle 17.00 per uno spettacolo fortemente coinvolgente che darà “Voce” all’aceto e lascerà nel ricordo di tutti una piacevole giornata trascorsa a Fico, grazie alla Scintilla di Creatività che da sempre De Nigris riesce a regalarci.

Dopo questa esperienza non rimarrà che approfondire il discorso andando proprio dove nasce tanta bontà. FICO, questo week end come tutto l’anno, è collegato al Balsamico Village grazie a uno shuttle- bus che due volte al giorno, alle 10.30 e alle 14.30, parte da una pensilina dedicata per arrivare al Parco tematico di Carpi. Il collegamento sarà attivo anche sabato 29 e domenica 30 settembre per permettere una visita guidata ed esperienziale.

Reggio Emilia celebra il Lambrusco: al teatro Valli sono di scena gli awards che hanno premiato le migliori otto etichette dell’oro rosso




Reggio Emilia, 28 Settembre 2018_ I colori di una sera ancora estiva, le note di Giuseppe Verdi e tutto il gusto dell’oro rosso dell’Emilia Romagna. Ecco gli ingredienti della soirée di gala che ha assegnato ieri 27 settembre al teatro Valli di Reggio Emilia, i primi Lambrusco awards, in occasione della nona edizione del Concorso enologico Matilde di Canossa – terre di Lambrusco. A vincere le ambite medaglie d’oro:

Per i Colli di Scandiano e di Canossa Doc ecco il Lambrusco Grasparossa Secco 2017, prodotto da Cantine Due Torri nella Val d'Enza.

Per la Doc di Modena ecco il Lambrusco Spumante Dry "Sassomoro" 2017, prodotto da Cleto Chiarli Tenute Agricole.
Per il Sorbara Doc il premio va alla “Linea 1907 Riò" 2017, prodotto dalla Cantina Sociale di San Martino in Rio.
Per il Grasparossa di Castelvetro Doc the winner is "Nivola" 2017, abboccato prodotto da Chiarli 1860.
Per il Mantovano Doc ecco il semisecco "Rays - Capsula Nera" 2017 dell’Azienda Agricola Montaldo di Gian Paolo Virgili.
Per il Reggiano Doc vince "I Quercioli" 2017 secco di Medici Ermete & Figli.
Per l’Emilia Igt medaglia allo spumante Dry "Marcello - Millesimato" 2017 di Ariola Vigne e Vini.
Per l’Igp Provincia di Mantova primo posto per il semimsecco "Al Scagarün" 2017 delle Cantine Lebovitz.
Tutti i premiati hanno sottolineato un sentire comune: “Il Lambrusco è, innanzitutto, frutto della fatica e poi della passione e dell’amore per il nostro territorio”.


Premio speciale all’etichetta più glam, assegnato dalla stampa presente al vino delle Cantine Ceci Emilia Igt Lambrusco Spumante Brut 2017 “Bruno”.


TUTTI A TAVOLA
Indossato l’abito da sera, il Lambrusco ha messo tutti d’accordo. Venti tavoli sistemati sul palco del teatro, duecento ospiti, fra produttori, amministratori pubblici, rappresentanti dei Consorzi di Tutela e giornalisti – con una nutrita delegazione da dieci Paesi, dalla Corea del Sud al Canada, dal Giappone all’Australia – si sono accomodati per gustare la Bomba di riso firmata da Andrea Incerti Vezzani di Cà Matilde ed una Guancia alla maniera di Gianni D’Amato del Caffè Arti e Mestieri, fra gli affreschi e gli stucchi del teatro Valli, mentre in scena andava una grande opera corale, dedicata ad un prodotto dal fascino semplice e brioso. Lo ha ribadito Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, intervenendo ai lavori: “Il Lambrusco è un prodotto che dalla campagna e dalla città dove è nata la nostra bandiera si è fatto nostro ambasciatore nel mondo”.

“Questi awards – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - sono una buona notizia per i nostri territori,  perché quando si è in presenza di un così alto numero di nomination, e si può procedere ad un’ulteriore selezione di vincitori assoluti, significa non solo che il Concorso enologico funziona ed è attrattivo per le imprese, ma soprattutto che c’è una qualità e ci sono investimenti che aumentano e creano lavoro, ricchezza, valorizzazione di tutte le risorse, le storie, le tradizioni e le passioni di cui i nostri territori sono espressione”.

Rivolgendosi ai rappresentanti delle aziende vinicole presenti, Landi ha aggiunto: “voi ci offrite quotidianamente l’esempio di cosa significhi dare un profondo gusto al lavoro, di cosa significhi relazionarsi con i consumatori di tutto il mondo e del come un mestiere diventi passione e attaccamento ad un territorio. Mi auguro davvero che il vostro lavoro sia premiato sempre di più da chi sa cogliere anche questi aspetti nei sapori esclusivi che avete proposto in concorso”.

La serata è stata presentata da chef Alessandro Borghese, che ha ricordato come, nei suoi tour in motocicletta, le terre del Lambrusco non manchino mai, e dalla giornalista Martina Liverani, una delle più acute penne del giornalismo gastronomico italiano, grazie al suo foodmagazine Dispensa.


GLI OSCAR DEL VINO
A partecipare al concorso - che, per la prima volta quest’anno, ha assegnato delle medaglie d’oro alle migliori etichette - sono stati 248 vini di 59 aziende. Una commissione di sei enologi ed un sommelier ha scremato, secondo il metodo dell’Union Internationale des Oenologues, progressivamente, i 103 finalisti, in rappresentanza delle diverse denominazioni. Ed è su questo punto e sul ruolo che il Lambrusco può avere come ambasciatore del made in Italy che ha investito la Regione Emilia Romagna: lo hanno ribadito nei loro interventi l’assessore a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, e Simona Caselli, collega con deleghe ad Agricoltura, Caccia e Pesca: “Il Lambrusco ha ancora ampi margini di crescita sul mercato e l’obiettivo è di far conoscere la sempre maggiore qualità delle produzioni presso nuovi e vecchi mercati puntando sui nuovi trend di consumo e sulle certificazioni di sostenibilità“.

UNITI SI VINCE
Che fare squadra sia la migliore strategia lo dimostrano anche i numeri orgogliosamente raccontati da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna: “Per molti Paesi esteri l’Italia è già fra le prime destinazioni turistiche e fra chi arriva nel Belpaese, il primo interesse è quello per l’enogastronomia. Dopo Expo 2015 in Emilia Romagna abbiamo registrato un incremento di turisti da 45 a 57 milioni e fra le ragioni del viaggio, l’Emilia Romagna ha differenziato e valorizzato i suoi brand, dalla motor valley, alla food and wine valley”.



LAMBRUSCO EXPERIENCE DALLA GUIDA ALLA TV
La missione però non è ancora compiuta: gli awards sono parte di un progetto più ampio, una Lambrusco Experience a 360 gradi che punta a dare nuovo respiro e visibilità al nettare rosso dell’Emilia Romagna. I vincitori degli awards, insieme agli altri finalisti, sono infatti inclusi nella nuova guida “Terre di Lambrusco 2018” scaricabile dal sito web della manifestazione www.concorsolambrusco.it al https://bit.ly/2DAAbnl e per chi ne desiderasse copia cartacea sarà possibile richiederla alla Camera di commercio di Reggio Emilia che la spedirà gratuitamente a casa.

Dal 30 ottobre, poi, su Food network (canale 33 del digitale terrestre), il Lambrusco sarà anche in onda con un programma realizzato nelle sue terre di produzione. A condurre “Unforget table” il duo Chiara Cecilia Santamaria e Martina Liverani che hanno illustrato il programma durante la serata. Sei episodi girati fra Reggio Emilia, Parma e Modena con la partecipazione di sommelier di fama internazionale.

Per chi fosse interessato ad approfondire la propria conoscenza sul territorio di provenienza del Lambrusco, a partire da Giovedi 27 Settembre sarà possibile scaricare online dal sito di Apt Servizi (www.aptservizi.com) e su Wine Food Emilia Romagna (http://eventi-omniarelations.com/Newsletters/Redirect.aspx?idnewsletter=5404&email=info@italiadelgusto.com&dest=http%3a%2f%2fwww.winefoodemiliaromagna.com%2fwines) una piccola brochure digitale in italiano ed inglese dedicata al vino più “rock” d’Italia. La brochure contiene spunti interessanti per turisti che vogliano andare alla ricerca non solo delle Cantine, ma anche degli highlights dei territori di produzione (Province di Modena, Reggio Emilia e Parma) in termini di arte, cibo e cultura.

CABINA DI REGIA
L’assegnazione dei Lambrusco awards è promossa dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia, da Regione Emilia Romagna e Apt Servizi Emilia Romagna, in collaborazione con i Consorzi di Tutela del Lambrusco di Modena e di Reggio Emilia. Il Concorso, poi, è autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha anche conferito il suo prestigioso patrocinio.

GALLERIA POGGIALI FIRENZE MAKING TIME Slater Bradley Park Chan-kyong Grazia Toderi


A cura di Lorenzo Bruni

Opening: sabato 29 settembre 2018 ore 18.30
30 settembre – 15 dicembre 2018 


La Galleria Poggiali di Firenze presenta la mostra Making Time a cura di Lorenzo Bruni con opere di Slater Bradley (San Francisco, 1975), Park Chan-kyong (Seul, 1965) e Grazia Toderi (Padova, 1963). 

Il progetto, suddiviso in tre mostre autonome, si sviluppa nei tre differenti ambienti della galleria fiorentina. Ciascuna delle mostre è costituita da media eterogenei con fotografie, video, collage, video installazioni, disegni e interventi pittorici di cicli differenti usualmente non fruibili nei musei italiani che si mescolano con le nuove produzioni esposte ora in anteprima assoluta al pubblico europeo.
Making Time, che costruisce un dialogo inaspettato e capace di mostrare il fulcro delle indagini di ognuno di questi tre artisti di fama internazionale, ha permesso loro di riflettere su una più ampia piattaforma di ricerca e far dialogare opere prodotte in periodi differenti con interventi site specific creando così stratificazioni capaci di dare nuovo senso alla realtà e all’opera stessa. Attraverso la mostra è possibile indagare la specificità di ognuno di loro. 

Le ricerche personali di ognuno dei tre, messe in relazione con l’attuale mondo digitale e post-ideologico, nascono negli anni Novanta. 
Slater Bradley, Park Chan-kyong e Grazia Toderi sono artisti di provenienza culturale differente ma tutti e tre hanno iniziato il loro percorso adottando una narrazione per immagini in movimento per poter riflettere sul pubblico e sull'opera d'arte, il tutto in un momento in cui internet e la globalizzazione dei mercati parcellizzava i tradizionali centri di potere e alterava il modo di raccontare i fatti e le aspettative che ne derivavano. I loro racconti puntano a far emergere la necessità di una fruizione empatica e fisica rispetto alla sequenza lineare di azioni di causa ed effetto con cui poter ri-negoziare il confine tra illusione e realtà, tra opinioni e fatti in una società in cui la verità delle informazioni appare illusoriamente alla portata di tutti.

Per la mostra Making Time sia Park Chan-kyong che Grazia Toderi, (Leone d’Oro alla Biennale di Venezia), insieme a Slater Bradley (il più giovane artista di sesso maschile ad aver avuto una personale al The Salomon R. Guggenheim Museum di New York) hanno raccolto l’invito a presentare per la prima volta proprio in Italia, alla Galleria Poggiali, una nuova produzione.
Il percorso comincia con il lavoro di Slater Bradley che oltre al video Sequoia del 2013, presenta due tele del 2011 e l’opera Parthenon Solar Shield del 2018, un’emanazione della serie esposta alla Biennale di Venezia del 2017; il tutto insieme ai suoi nuovi monocromi blu del 2018 e a Blue David Shield, sul David di Michelangelo, appositamente realizzato per Firenze. 
La mostra, caratterizzata da media eterogenei, prosegue con le opere di Park Chan-kyong che espone per la sua prima volta in Europa i light-box insieme a Child Soldier, del 2017, un video costituito da fotografie che esaminano il complesso sociale e politico della storia della Corea del Sud, la tradizione folk, lo sciamanismo e al tempo stesso, l’impatto della guerra in Corea e la conseguente divisione tra sud e nord.
Grazia Toderi, nella project room di via Benedetta, propone oltre alla video istallazione Red Map, del 2016-2018, anche un inedito focus sui disegni su carta del 1997 in relazione al celebre lavoro Centro, sempre dello stesso anno. Negli spazi della galleria invece si dipana la cartografia immaginaria Atlante Rosso del 2012: immagini create pensando alla sedimentazione della terra, alle orbite dei pianeti ma anche alle nostre orbite oculari; il rosso nell’opera rimanda al colore delle luci artificiali delle città nella notte. È presentata inoltre l’opera Disappearing Map, 2016-2018, costituita da tre lavori inediti realizzati su fogli di carta da lucido sovrapposti.

 ‘La prima valutazione che emerge – scrive il curatore Lorenzo Bruni – è che non hanno adottato il video per tagliare i ponti con la storia dell'arte, bensì per rivitalizzarla e ripensarla da un altro punto di vista. La seconda è legata al fatto che per loro la sospensione/espansione della narrazione è soltanto il mezzo per dare concretezza al concetto di tempo e permettere un dialogo tra quello oggettivo e quello personale, tra storia e visione, tra produzione e fruizione.’

In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo con testi di Lorenzo Bruni e una conversazione con gli artisti.

Le spezie. Un alleato per la salute e il corretto stile di vita




Italpepe ha partecipato a Roma alla Camera dei Deputati al Convegno dal titolo “Emergenza cancro. Fattori ambientali modificabili e stili di vita non corretti” promosso dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) in collaborazione con Confassociazioni Ambiente.

Roma, 28.09.2018. In prima linea nella tutela della salute umana tramite la salvaguardia della natura e della corretta  alimentazione, la Società Italiana di Medicina Ambientale ha organizzato a Roma il 19 settembre scorso Convegno “Emergenza cancro. Fattori ambientali modificabili e stili di vita non corretti presso l’Auletta dei Gruppi Parlamentari e che ha visto la partecipazione di oltre 60 rappresentanti del Governo, del Parlamento, Associazioni dei consumatori, della scienza, professioni e dell’imprenditoria.

Tra i relatori anche il Vincenzo Giummarra, Direttore Commerciale e Marketing di Italpepe,  azienda italiana attiva da oltre 50 anni nel settore delle spezie e aromi, che ha sottolineato il ruolo centrale dell’informazione ai consumatori quando si parla di corretta alimentazione. “Abbiamo inserito  sulle etichette dei nostri prodotti un QR CODE che collega il consumatore a una scheda in cui vengono indicate le proprietà di ogni  spezia, come utilizzarla, le ricette, come conservare il prodotto al meglio,la storia e tante curiosità. Il ruolo del consumatore - dichiara Giummarra - è  tutt’altro che passivo perché ha la responsabilità d’acquisto, del controllo, della conservazione e dell’uso corretto del prodotto. È fondamentale che sia consapevole, informato e in grado di leggere ed interpretare correttamente le etichette.

Quando pensiamo al mangiare sano, vengono subito alla mente tutti gli alimenti che non possiamo mangiare. Se pensassimo invece a tutti i cibi nuovi che possiamo provare? E’ per questo che Italpepe - rivolgendosi al target dei millennials (particolarmente sensibili al binomio salute ed alimentazione,  affascinati dalle spezie e dalle loro proprietà nutritive) - propone un nuovo concetto di spezia: un cooking-aid che offre colore, gusto, carattere e proprietà nutrizionali ai piatti di tutti i giorni. Nella nuova linea  ci sono prodotti che non sono mai stati fino ad oggi nemmeno pensati nella categoria delle spezie: il baobab, uno straordinario integratore di calcio, la spirulina che contiene ben 60 g di proteine in 100 g di prodotto, la moringa che grazie alle sue proprietà riconosciute da secoli è stata eletta Superfood 2018. Aggiungendo un pizzico di queste spezie e del pepe nero, che contiene la piperina che attiva i principi nutritivi contenuti negli alimenti, si possono creare versioni più salutari e originali dei piatti che solitamente consumiamo tutti i giorni.

Fin da giovanissimi è importante impostare una dieta sana, varia ed equilibrata, che preveda l’introduzione di tutti i gruppi alimentari nelle giuste proporzioni, consumando cibi coltivati in modo sostenibile, rispettando la stagionalità e i prodotti locali. Una buona alimentazione permette una crescita più armoniosa da un punto di vista fisico e più serena dal punto di vista psicologico. “Provare a migliorare la propria alimentazione non è per nulla difficile - ha precisato Vincenzo Giummarra nel corso del Convegno – e noi vogliamo contribuire a diffonderla organizzando, in collaborazione con Slow Food, giornate evento all’interno delle scuole primarie. Insegnare ai bambini che anche un’alimentazione sana e sostenibile può essere buona e divertente è l’obiettivo di tutte le nostre attività Educational. Con la Fondazione Slow Food, collaboriamo in un altro progetto in cui crediamo molto: la Linea dei Presìdi Slow Food. Un cibo sano non può prescindere dal lavoro di agricoltori virtuosi che cercano di conservare preziose varietà, ricche di proprietà nutritive, che rischiano di andare perse per sempre”.

La diffusione di uno stile di vita sano non può prescindere da coloro che un giorno saranno i professionisti della ristorazione. Tutte le ricerche di mercato dimostrano come sia aumentato costantemente ed esponenzialmente il consumo di pasti fuori casa, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Il consumo di cibo fuori casa, spesso però coincide con alimenti ritenuti poco “sani”. Italpepe intende responsabilizzare i futuri chef all’importante ruolo che svolgeranno per la salute di tutti noi. Per farlo, si affianca ai docenti dell’Accademia dello Chef Stellato Niko Romito, famoso e apprezzato per l’attento e minuzioso lavoro di ricerca che svolge sui singoli ingredienti e nella creazione di ricette estremamente bilanciate dal punto di vista dei grassi, delle proteine e carboidrati.