“Due
ecomusei, ovvero: due territori, due comunità, due patrimoni, nei punti
estremi delle Alpi eppure caratterizzati dallo stesso modello operativo
e dalle stesse finalità”. Lo avevamo scritto un paio d’anni fa, in
occasione di una serie di scambi e collaborazioni che l’Ecomuseo delle
Acque aveva intrattenuto con l’Ecomuseo della Pastorizia,
attivo nella Valle Stura, valle occitana del Piemonte che separa le
Alpi Marittime dalle Cozie. In questi ultimi mesi il confronto si è
addirittura intensificato, a significare che per gli ecomusei è
importante puntare sull’interazione come mezzo di formazione e crescita,
anche creando occasioni di reciproca conoscenza.
La
musica e le danze tradizionali in uso nelle valli occitane sono,
insieme alla lingua, un elemento fondamentale d’aggregazione e
condivisione per le comunità locali. Non c’è festa o manifestazione in
cui non si suoni, si balli e si canti, soprattutto nelle piazze dei
paesi. Per far conoscere questa cultura secolare, l’Ecomuseo delle Acque
propone due concerti con altrettanti gruppi musicali provenienti dalla
piccola Occitania d’Italia. Domenica 8 luglio alle 18 presso il Cortiletto Elti in via Bini nel centro storico di Gemona si esibirà il gruppo La Mesquia, vincitore del concorso Suonare@Folkest2015. Domenica 22 luglio alle 17 nella splendida cornice del Roccolo di Manganel a Montenars sarà la volta della formazione Lhi Destartavelà, costituitasi proprio in Valle Stura. I concerti sono organizzati in collaborazione con i Comuni e le Pro Loco.
“La
nostra musica è un endemismo, come certi fiori, certi animali, certe
malattie. È legata alla nostra terra, alle nostre valli. Endemismo non
per rimanere chiusi, attaccati come dei licheni alle rocce, ma un
endemismo nomade. Quando parliamo di territorio occitano dobbiamo
pensare a un’area molto grande. Noi siamo i guardiani delle Terre d’Oc,
dalle valli piemontesi alla Provenza, alla Guascogna, a tutta l’area del
sud della Francia che ha una sua omogeneità linguistica e culturale,
fino alla Spagna. Sono le Terre in cui noi possiamo permetterci di
andare a suonare parlando nel dialetto dei pastori”. (Sergio Berardo, leader dei Lou Dalfin)
La Mesquia
è un gruppo attivo dal 2011 che ha attraversato, grazie ai suoi lavori
discografici e ai concerti, tantissimi festival, rassegne, teatri,
fiere, balli folk e feste popolari. Ha al suo attivo due cd: “En l’aire
ailamont” e “Podre”. La formazione fa riferimento alla propria storia,
musicale e linguistica, per produrre una musica nuova e traghettare
suoni e parole verso il futuro, pur restando fedele alla tradizione,
come dimostra l’utilizzo di strumenti musicali propri dell’area
occitana. La Mesquia ha vinto il concorso Suonare@Folkest2015
con questa motivazione: “È una formazione che si muove come un orologio
svizzero, ma riesce a suscitare nell’ascoltatore intense emozioni e pur
mantenendo una radicata identificazione nella cultura tradizionale, non
rinuncia a una forte innovazione musicale”.
Lhi Destartavelà,
termine occitano che significa “Gli Scavezzacollo”, sono nati nel 2008;
i componenti si sono conosciuti frequentando i corsi tenuti da Sergio
Berardo, Simonetta Baudino e Simone Lombardo, organizzati dalla Comunità
Montana Valle Stura e dall’Ecomuseo della Pastorizia. Il gruppo ha in
comune la voglia e il piacere di suonare la musica tradizionale delle
valli occitane del Piemonte. Nonostante la giovane età della formazione,
Lhi Destartavelà hanno suonato in numerose piazze e
nell’ambito di molte rassegne. Gli strumenti di cui fa uso il gruppo
fanno parte della tradizione musicale occitana: ghironda, organetto
diatonico, flauto, galoubet, pive, cornamuse e arpe.
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