Regione al top per quel che riguarda la varietà di uve coltivate e riscoperte
Boom delle produzioni bio, che sono raddoppiate negli ultimi sette anni
Milano, 26 febbraio 2018
- Un patrimonio di biodiversità già al top in Italia e in ulteriore
costante crescita grazie alla riscoperta e alla reintroduzione di
preziose varietà autoctone. Un inarrestabile incremento delle superfici
vitivinicole coltivate secondo i dettami dell’agricoltura biologica. E
una serie di azioni nel segno della sostenibilità ambientale destinate a
rappresentare una preziosa eredità per il futuro.
È un biglietto da visita decisamente green quello con cui le aziende vitivinicole lombarde si presenteranno alla 52ª edizione di Vinitaly 2018,
il Salone internazionale del vino e dei distillati che si terrà a
Verona dal 15 al 18 aprile. La valorizzazione di un territorio unico per
varietà di climi, ambienti e terroir rappresenta infatti un
carattere distintivo della viticoltura regionale, la quale all’interno
del Padiglione Lombardia sarà rappresentata da oltre 200 produttori.
UN PADIGLIONE DA RECORD
La
collettiva lombarda, tra le prime per numero di espositori, occuperà
uno spazio di 8.500 metri quadrati complessivi, di cui circa 4.000
allestiti, nel “salotto buono” al primo piano del PalaExpo. Qui buyer,
operatori e giornalisti specializzati troveranno circa 2 mila etichette
in degustazione. E qui la varietà di un territorio caratterizzato da
montagne, colline, pianura e grandi laghi sarà ben rappresentata anche
in termini di biodiversità.
Dall’Erbamat
in Franciacorta, alla Merera in Valcalepio, alla varietà Verdese sulle
colline dell’IGT Terre Lariane, solo per fare qualche esempio, sono
molte le varietà rilanciate negli ultimi anni. E anche grazie a loro la
Lombardia, già ai primi posti a livello nazionale per varietà di vite
per uve da vino coltivate, ha ulteriormente consolidato questa
peculiarità, arrivando a 90 diverse tipologie presenti sul territorio
regionale sulle 517 totali iscritte al Registro nazionale delle varietà
di vite.
“Anche quest'anno l'appuntamento di Vinitaly testimonia l'importante patrimonio enogastronomico lombardo e italiano”, commenta il Presidente di Regione Lombardia. “Con
oltre 3 mila imprese vitivinicole, 300 aziende giovani e gli importanti
risultati raggiunti sui mercati esteri, il nostro si conferma un
settore competitivo e in forte crescita”.
IL BOOM DELLE PRODUZIONI BIO
Accanto
alla valorizzazione della biodiversità, si è assistito negli ultimi
anni anche a un vero e proprio boom della viticoltura biologica. Se nel
2010 gli ettari destinati a questo tipo di produzione o in conversione
erano 908, nel 2017 hanno raggiunto in Lombardia quota 1.751 ettari, con
un incremento del 93%. A far la parte del leone, la provincia di Brescia, prima a livello regionale con 522,5 ettari a biologico e 504 ettari in conversione. Seguono la provincia di Pavia, con 259 ettari a bio e 378 in conversione, quella di Mantova (rispettivamente 34,5 e 20,8 ettari), quella di Bergamo (rispettivamente 7,6 e 10,4 ettari), quella di Sondrio (rispettivamente 2 e 8,7 ettari). Chiudono Lecco, con 0,3 ettari a bio e 2,2 ettari in conversione, Milano con 0,6 ettari bio e Varese, con 0,1 ettari a bio.
“La Lombardia produce per il 90% vini a Denominazione di qualità, grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT”, dichiara l’Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia. “Un
indice indubbiamente di qualità, ma evidentemente non sufficiente, se è
vero che il modello della produzione vitivinicola lombarda sta
rispondendo alle richieste di un consumatore sempre più attento al
biologico e alla sostenibilità. Come Regione, dall’entrata in vigore
della nuova programmazione comunitaria abbiamo sostenuto il comparto con
oltre 67 milioni di euro nelle varie misure, tenuto conto che il
sostegno all’internazionalizzazione sui Paesi Terzi è stato fortemente
penalizzato dai ben noti ritardi del Mipaaf in materia di Ocm Vino. In
tal senso, ritengo che la vetrina di Vinitaly possa in parte rilanciare
il percorso di crescita all’estero, che deve recuperare quel valore
aggiunto che la Francia ha ottenuto negli anni grazie alla comunicazione
del terroir e delle proprie zone di produzione sui mercati mondiali”.
Un
valore aggiunto che passa anche per la svolta avviata dalle aziende e
dai Consorzi di tutela dei vini lombardi, pronti non solo a convertire
la produzione, ma anche ad avviare sperimentazioni e intraprendere
iniziative nel segno della sostenibilità ambientale. Dall’azienda
dell’Oltrepò Pavese che utilizza le capre in vigna per la cura del
vigneto, a quelle che in Franciacorta utilizzano ferormoni di insetti
per generare confusione sessuale e tenere sotto controllo la diffusione
delle specie nocive, passando per gli interventi con microcamere in
vigna e per l’utilizzo di piante selezionate che favoriscono la presenza
di insetti utili, il catalogo è davvero ampio.
LA RICERCA E LA PROMOZIONE DELL’ECCELLENZA
“Le
nostre imprese hanno dimostrato di sapere coniugare una produzione di
qualità con la valorizzazione delle peculiarità del territorio e con una
visione futura del comparto, utile anche per conquistare quei mercati
esteri, soprattutto del Nord Europa, dove i prodotti biologici sono
maggiormente ricercati”, commenta Daniele Riva, Vicepresidente di Unioncamere Lombardia e Presidente della Camera di Commercio di Lecco. “Non
a caso i dati per i primi nove mesi del 2017 indicano per i vini
lombardi un ulteriore incremento dell’export del 3,7% rispetto al
periodo gennaio-settembre 2016. Come Sistema camerale l’obiettivo è
continuare a garantire alle imprese quel supporto che in questi anni,
anche grazie alla fruttuosa collaborazione con Regione Lombardia, ha
contribuito a rafforzare la loro posizione sui mercati, dove
l’aspirazione è quella di diventare un’eccellenza riconosciuta a livello
mondiale al pari di moda e design.
Un
obiettivo per il quale i produttori, oltre che su Regione Lombardia e
Unioncamere Lombardia, che realizzano e finanziano in Accordo di
programma il Padiglione che ospita la collettiva lombarda a Vinitaly,
possono contare sui Consorzi di tutela dei vini lombardi. Sono loro,
infatti, a giocare insieme alle istituzioni il ruolo di custodi e
promotori di una qualità sempre più apprezzata non solo in Italia, ma
anche all’estero, che buyer, operatori e giornalisti potranno apprezzare
durante Vinitaly grazie a un fitto calendario di eventi volti a
valorizzare la variegata offerta dei vini regionali.
I Consorzi presenti a Vinitaly 2018 sono:
Consorzio Franciacorta, Consorzio Lugana, Consorzio Moscato di Scanzo,
Consorzio Oltrepò Pavese, Consorzio Provinciale Vini Mantovani,
Consorzio San Colombano, Consorzio Terre Lariane, Consorzio Valcalepio,
Consorzio Valtellina, Consorzio Valtènesi, ed Ente Vini Bresciani (in
rappresentanza dei territori di Botticino, Cellatica, San Martino della
Battaglia e Valcamonica).
Nessun commento:
Posta un commento