martedì 3 ottobre 2017

Giovedì 5 ottobre alla Provincia il libro di Massimo Corsale




Perdersi o ritrovarsi? navigare (serenamente) nelle nostre angosce quotidiane
Palazzo Sant'Agostino, sede della Provincia di Salerno, ospiterà giovedì 5 ottobre, alle ore 17, nella sala giunta, la presentazione del libro di Massimo Corsale, Perdersi o ritrovarsi? navigare (serenamente) nelle nostre angosce quotidiane (Oèdipus 2017); forum con Pino Cantillo (filosofo), Barbara Cangiano (giornalista) Gabriele Pulli (sociologo).
È possibile vivere serenamente l’angoscia? Non è contraddittorio? […]  Kierkegaard ci dice che l’angoscia è la vertigine che proviamo di fronte all’abisso delle possibilità, e quindi alla responsabilità che ci spetta di dover scegliere fra alternative di cui non siamo in grado di prevedere le conseguenze più rilevanti; e che essa deriverebbe dal peccato originale, evento simbolico da cui trarrebbero origine tutti i mali che affliggono la specie umana. E quindi l’angoscia sarebbe parte del destino di tutte le generazioni: il libro perciò ricostruisce, rifacendosi a un approccio fenomenologico radicale, gli sforzi compiuti nel passato in occidente per tenerla sotto controllo; e l’itinerario si conclude affrontandone la fenomenologia nell’attuale società postindustriale e globalizzata, in cui risultano inefficaci gli antidoti già conosciuti (religione, politica, scienza e tecnica, benessere economico).
Massimo Corsale (Napoli, 1935), sociologo con forti interessi filosofici, ha insegnato nelle Università di Salerno, Roma “La Sapienza” e Napoli “Suor Orsola Benincasa”. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo Un autobus per Utopia: beni culturali, cultura, controcultura (Roma 1975); Certezza del diritto e crisi di legittimità (Milano 1979); Il governo del disagio: l’esperienza del progetto-giovani a Napoli negli anni ’80 (Napoli 1993, con altri); L’autunno del Leviatano: legame sociale, norme e democrazia nella società plurale (Napoli 1998), L’attore sociale e la principessa Turandot: senso, identità, verità (Torino 2010).

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