venerdì 29 gennaio 2021

“Amor vincit omnia”: l’11 febbraio il Quellenhof Luxury Resort Lazise riapre all’insegna del romanticismo

 

 


 

Riapre l’11 febbraio il lussuoso Quellenhof sul Lago di Garda, proprio in tempo per proporre agli ospiti la perfetta vacanza romantica di San Valentino. Nella patria di Romeo e Giulietta, il resort della famiglia altoatesina Dorfer offre alle coppie un soggiorno da favola a misura di coppia.
 
Lazise (VR), 29 gennaio 2021 – È un segnale di rinascita che parte dalla forza dell’amore, capace di vincere su tutto, la riapertura l’11 febbraio del Quellenhof Luxury Resort Lazise, 5 stelle lusso sul Lago di Garda. Il resort si prepara ad accogliere gli innamorati nella stagione in cui la natura si avvicina alla primavera nella patria della coppia di innamorati più conosciuta al mondo, Romeo e Giulietta.
 
Come direbbe il poeta Virgilio, “Amor vincit omnia”: mai come in questo periodo c’è bisogno di bellezza e occasioni per vivere momenti indimenticabili con il proprio partner. Il Quellenhof Luxury Resort Lazise offre agli innamorati esperienze uniche per donare alla coppia la perfetta vacanza fra dolce vita e romanticismo, grazie a proposte ideate ad hoc, nella sognante cornice del Lago di Garda. Pensata proprio per celebrare la giornata degli innamorati, la proposta Coccole di San Valentino con Champagne & massaggio per 2 propone la scelta fra due trattamenti esclusivi - romantico massaggio di coppia a lume di candele oppure un massaggio esotico al cacao puro e vaniglia Bourbon con olio di mandorle nutriente – per concludere con un brindisi a base di Champagne e fragole e un sogno di petali di rosa in camera. Porta invece il nome dei due  celebri amanti shakespeariani la proposta che comprende il Rituale Romeo e Giulietta, versione a lieto fine del famoso dramma: romantica seduta di sauna con ventilazione al prezioso olio di rose eseguita da un maestro di sauna privato, introduzione al massaggio reciproco di coppia per testa, spalle, zona cervicale e piedi con la guida di un massaggiatore esperto, infine ritiro di Romeo e Giulietta in tutta privacy per rilassarsi con i tipici “Baci di Giulietta e Romeo” a base di cioccolato e mandorle e una bottiglia di spumante.  
 
Entrambe le proposte comprendono soggiorno in mezza pensione gourmet, con ricco buffet di prima colazione e menu serale a scelta di sei portate. Il Quellenhof di Lazise vanta un reparto benessere & spa di oltre 2.000 m², con Infinity Sky Pool adults only vista lago e accoglienti zone relax, sport-pool di 25 metri, laghetto balneabile e saune adults only per rilassarsi insieme in completa intimità.
 
www.quellenhof-lazise.it/it/camere-prezzi/pacchetti-offerte/per-la-coppia/

NUOVE MEDAGLIE D’ORO PER FOLLADOR PROSECCO DAL 1769 DAL TITOLO DI MIGLIOR PROSECCO DEL 2020 AL PREMIO GOLD DI GILBERT & GAILLARD

 


 

 Brillano le nuove medaglie di Follador Prosecco dal 1769 al concorso internazionale indetto dalla guida GILBERT & GAILLARD, punto di riferimento per i professionisti e gli amanti del vino. A primeggiare sul podio con la corona GOLD è Prosecco Sup. D.O.C.G. Extra Dry 2019, seguito da Prosecco Sup. D.O.C.G. Extra Brut con la medaglia 91 punti e Prosecco Sup. D.O.C.G. Brut con 90 punti.
 

È un ulteriore premio GOLD a contrassegnare l’inizio dell’anno per Follador Prosecco dal 1769Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. Extra Dry 2019, neo-detentore del titolo di Miglior Prosecco del 2020 al The Champagne & Sparkling Wine World Championships, ha conquistato anche l’oro della rinomata guida Gilbert & Gaillard, riferimento internazionale per i professionisti e gli amanti del vino.

A segnare un nuovo traguardo nella scalata al successo della storica azienda di Valdobbiadene, sono stati anche Prosecco Sup. D.O.C.G. Extra Brut con 91 punti Prosecco Sup. D.O.C.G. Brut con 90 punti.

I riconoscimenti ottenuti sono fonte di stimolo a proseguire il nostro cammino con orgoglio, affrontando le nuove sfide del mercato – racconta Cristina Follador, Direttore Commerciale e Marketing dell’Azienda – da sempre ci impegniamo a sostenere la responsabilità sociale e ambientale del nostro territorio, mantenendo un occhio di riguardo all’innovazione e alla massima qualità dei vini. Questi valori duraturi sono particolarmente rilevanti in un periodo così incerto e turbolento come quello attuale.”

Preservare e tutelare l‘esclusività del Territorio di Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità, è un compito che Follador Prosecco dal 1769 da sempre assolve con passione e impegno.
Consapevole dell’importanza di questo ruolo, la famiglia Follador ha coltivato nei secoli i valori propri di queste terre dalla posizione privilegiata, con il cuore nelle Dolomiti e lo sguardo su Venezia. Impegno, rispetto per la tradizione e attenzione alla salute dell’uomo e dell’ambiente sono fil rouge di 9 generazioni dedite all’eccellenza, che oggi contano oltre 250 anni di vocazione per il mondo del vino.

Seppur costellata di riconoscimenti internazionali, l’azienda non ha infatti mai dimenticato le proprie origini e custodisce con cura la memoria del passato, a partire dalla prima onorificenza ricevuta nel 1769 dal Doge di Venezia Alvise IV Mocenigo, che testimoniò l’impegno dell’antenato Giovanni Follador nel produrre un vino di eccezionale qualità, da quelle sue proprietà destinate interamente a vigneto.


www.folladorprosecco.com

Che cos’è #Moodboard?

 

 


 

Se il giallo, l’arancione e il rosso definiscono il destino di ogni regione italiana e delle istituzioni culturali che le abitano, #Moodboard è la nostra risposta visiva, una newsletter per immagini, dedicata a quello che può riaprire (poco) e a tutto quello che ancora aspetta parametri sanitari che lo consentano (tanto).

Dopo le edizioni dedicate al giallo e all’arancione dei giorni scorsi, oggi 29 gennaio 2021 #Moodboard è #Rosso, come un semaforo che ci dice che dobbiamo stare fermi (speriamo ancora per poco).

 

In questa edizione trovate istituzioni e progetti culturali di cui siamo portavoce che sono ancora inesorabilmente chiusi, o che hanno scelto di aspettare tempi più propizi per tornare a proporre mostre o iniziative. Insieme a loro, come per il giallo e l’arancione, abbiamo scelto e mescolato, in una voluta confusione colorata, notizie di ogni tipo legate al colore rosso.

 

PS. Questa è l’ultima di tre edizioni pilota nate quasi per gioco, ma che ci hanno sorpreso, gratificato e insegnato a osservare i percorsi imprevedibili della comunicazione.

 

Non sappiamo dirvi quando realizzeremo la prossima, ma ve lo faremo sapere presto.

Grazie intanto a tutti, per i commenti entusiastici, i suggerimenti e naturalmente per la vostra preziosa attenzione.

 

Buona visione e a presto!

Lo staff di Lara Facco P&C

#TeamLara

 

#Moodboard è realizzato da Camilla Capponi, Lara Facco, Barbara Garatti, Annalisa Inzana, Giulia Notarpietro, Marta Pedroli, Claudia Santrolli, Denise Solenghi

Progetto grafico Francesca Battello

Ferrari lancia la Limited Edition “Luna Rossa Prada Pirelli”

 


 

 

In vista della 36esima America’s Cup presented by PRADA, la cantina trentina dedica una speciale bottiglia di Ferrari Maximum Blanc de Blancs al team Luna Rossa Prada Pirelli, di cui è sparkling partner

 

Le Cantine Ferrari lanciano una edizione limitata di Ferrari Maximum Blanc de Blancs, in soli 2021 esemplari numerati, per celebrare la partnership con il team Luna Rossa Prada Pirelli nella sfida per la 36esima America’s Cup presented by PRADA.

 

Due realtà, quella del team Luna Rossa Prada Pirelli e delle Cantine Ferrari, che condividono i valori di eccellenza, innovazione e italianità ben rappresentati da questa speciale edizione disegnata a quattro mani.

 

Elegante e minimale, la bottiglia, esclusivamente in versione Magnum, presenterà, oltre al logo di Luna Rossa Prada Pirelli, un disegno stilizzato del profilo della barca, in colore rosso, ripreso anche sul cofanetto in legno. Un design accattivante e fortemente iconico, che vuole suggellare questa straordinaria impresa sportiva. Su entrambi, bottiglia e cofanetto, sarà riportato il numero del pezzo, da 1 a 2021, che indica l’anno appena iniziato ricco di sfide per il team.  

 

La scelta di utilizzare il Ferrari Maximum Blanc de Blancs come bollicina ufficiale della collaborazione nasce dallo spirito stesso di questo Trentodoc, riassunto nell’hashtag #ToTheMaximum, che racconta il desiderio di vivere intensamente. In questo caso, massima performance e superamento dei propri limiti sono obiettivi ideali per accompagnare l’avventura del team Luna Rossa Prada Pirelli, che Ferrari ha seguito in tutto il percorso, a partire dal varo del primo AC75, ad ottobre 2019, battezzato da Miuccia Prada proprio con una bottiglia di Ferrari Maximum. L’avventura è ora entrata nel vivo nelle acque di Auckland, dove è in corso la PRADA Cup, che definirà lo sfidante della 36esima America’s Cup presented by PRADA, in programma dal 6 al 15 marzo 2021.

 

La Limited Edition “Luna Rossa Prada Pirelli”, imperdibile per tutti gli appassionati di vela, sarà disponibile a partire da inizio febbraio.

 

Per maggiori informazioni, scrivere a enoteca@gruppolunelli.it

 

 

Trento, 28 gennaio 2021

 

giovedì 28 gennaio 2021

L’erba come archetipo

 

 


 

L’anno appena trascorso non è stato per niente facile, pure considerando la recrudescenza degli ultimi mesi. Anche l’Ecomuseo ha rallentato la propria attività: parte dei progetti sono stati sospesi, altri scivolati in avanti, altri ancora ridimensionati. Restano alcuni punti fermi. Uno di questi riguarda il sostegno che l’Ecomuseo garantisce alla Latteria turnaria di Campolessi, a cui è stato dedicato per il quarto anno consecutivo un lunarietto. L’edizione 2021 racconta, con gli scatti di Graziano Soravito, tutti i passaggi della filiera lattiero-casearia.

Nella pagina iniziale del lunario si fa riferimento alla Carta dei princìpi delle latterie turnarie promossa dall’Ecomuseo delle Acque e da Slow Food, in cui si riconoscono le latterie turnarie di Campolessi, Peio, Valmorel e il sistema di piccoli caseifici del comprensorio di Tolmin in Slovenia. Si tratta di un decalogo, definito da valori autentici: turnazione, alimentazione naturale, benessere animale, latte di qualità, formaggio artigianale, biodiversità e paesaggio, conduzione familiare, economia di relazione, prodotti diversificati, condivisione. Le quattro latterie ci credono e li applicano appieno. A proposito del titolo di questa news: ci è stato suggerito da Guido Masè, amico dell’Ecomuseo e autore di una breve recensione del lunario che abbiamo voluto riportare.

 

«Bellissima la foto di copertina, che mostra l’archetipo dei popoli alpini: un’erba grassa, ricca, nutriente... esagerata, forse, perché cresce nelle terre basse della piana gemonese. Evidentemente dotata di tutti i nutrienti e di tutti i sali, e vitamine, che confluiscono nel latte e dal latte nei latticini. La latteria turnaria di Campolessi è in tutta evidenza un’industria a ciclo chiuso: terra arata, pascolo estivo, fienagione per l’inverno, latte e sua lavorazione, latticini, freschi e stagionati, magazzino, spaccio di vendita. Tecnologia antica, aggiornata da una meccanizzazione a supporto della mente, della mano, dell’operatività e della mobilità dell’uomo, una macchina a modesto rendimento, ma con impatto molto basso. Supportare l’uomo, che lavora a mano, con una meccanizzazione semplice, che mantenga la preminenza dell’uomo stesso: questa è la chiave della sostenibilità. Se si automatizza, credo si debba attenersi a quantità compatibili con l’operatività antropica, sollevata dalla fatica, ma non sovrastata da una ripetitività abnorme, che non può essere sostenibile. Il lunario ben rappresenta la meccanizzazione dal volto umano: la falciatrice, che taglia e forma i rotoloni; la vecchia falce, per i punti marginali (ogni pianticella va colta, questa è la cultura antica); il trattorino con il ranghinatore per rivoltare l’erba; l’imballatrice; la falciatrice; le magnifiche macchine produttrici di latte e di vitelli, chiaramente dotate di anima (altrimenti non guarderebbero con tanta paziente attenzione il fotografo); la mungitura meccanica, guidata e controllata dalla mungitrice dal rosso grembiale, su una soffice lettiera erbosa; il candido latte, prezioso, conferito col bidone; la potenza titanica, un po’ inquietante, dei casari proiettati sulla caldaia della gialla cagliata: immensa, ma tuttavia alla loro scala; le pazienti macchinette per la pressatura; le delicate mani delle giovani casare alle prese con le tenerissime ricottine fresche; e infine il docile carrello a mano per archiviare le forme, non senza tastarle, controllarle, soppesarle da parte dei magazzinieri. E infine la dolcezza fiduciosa della fattrice, che si è data l'ombretto rosa sugli occhi e che si lascia coccolare da un esemplare maturo di razza umana, del genere migliore disponibile sulla piazza» (Guido Masè, docente all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia)

 

Identità Golose Milano in collaborazione con Borgo Egnazia presenta il Delivery d'Autore firmato dallo chef Domingo Schingaro

 

 


 

Milano 28.01.2021 - Prima assoluta martedì 2 febbraio per il progetto Delivery d’Autore nato dalla collaborazione tra l’Hub Internazionale della Gastronomia e Borgo Egnazia, icona dell'ospitalità pugliese nel mondo.

Per due settimane e fino al giorno di San Valentino, sarà possibile gustare a Milano un distillato della proposta del ristorante gastronomico Due Camini.

 

Si tratta di un’insegna che da sola merita il viaggio e che contribuisce al fascino straordinario di una struttura che, in poco più di dieci anni, ha conquistato una posizione unica come destinazione turistica di alto profilo tra esperienze su misura, servizi di altissimo livello e tutta l’autenticità dell’accoglienza pugliese.

 

Domingo Schingaro, chef del ristorante Due Camini, è noto per la sua cucina essenziale e materica, di terra e di mare profondamente legata alla cultura mediterranea e pugliese in particolare. I suoi sono piatti golosi e al contempo raffinati, capaci, come racconta lui stesso «di rappresentare la nostra cultura gastronomica, i sapori del nostro territorio, le tradizioni della nostra gente».

 

Ci siamo fatti anticipare dallo chef qualche curiosità sui 4 piatti che comporranno il menu Delivery d’Autore:

 

Puntarelle, patate dolci e liquirizia

«È un piatto che serviamo al Due Camini nel menu degustazione Radici: le puntarelle vengono cotte a bassa temperatura con del sedano, e vengono servite su una tartelletta di mandorle, con un fondo di verdura e della liquirizia che ben si sposa con la nota amara delle puntarelle, al fondo di verdure tostate e alla crema di patate dolci».

 

Ziti con ragù di brasciole di manzo podolico della tradizione pugliese

 

«Per dare la massima golosità al nostro primo, e permettere di poterlo gustare al meglio anche a casa, abbiamo scelto di proporre una pasta al forno. Si tratta di ziti ripieni di ragù tradizionale pugliese fatto con le brasciole ovvero involtini di carne di manzo ripieni di pecorino, pancetta, aglio e prezzemolo. Una spolverata di caciocavallo e l’aggiunta di una salsa alle erbe marine garantisce freschezza a un piatto di grande corpo».

 

Baccalà, cime di rapa e salsa alle acciughe

«Per questo piatto di pesce ho scelto una materia prima che potesse mantenere intatti sapore e consistenza anche subendo un trasporto e una rigenerazione, per questo ho pensato al baccalà, che conserva tutta la sua naturale succosità. Lo accompagno con le cime di rapa, che sono una vera bandiera della Puglia, e che proponiamo stufate in modo molto semplice, e questa salsa alle acciughe cotte al barbecue, ottenuta con un brodo ristretto di anguilla, scalogno, porro, altre verdure».

Mostacciolo
«Si tratta di un dolce tipico della tradizione pugliese, rivisitato usando tutti gli ingredienti della tradizione. Alla base c'è u
n biscotto fatto con cioccolato, mandorle e fichi secchi, arricchito da due diverse ganache al cioccolato oltre a un gel di San Marzano
».

 

Due le opzioni per gustare comodamente a casa la proposta del ristorante Due Camini: il menu composto da 4 portate (55 euro) e il menu composto da 2 portate a scelta (35 euro). L'ordinazione minima prevede un menu completo (4 portate) con consegna gratuita. 

È richiesto l’ordine con un giorno di anticipo, entro le ore 15.00, al numero di telefono 02.23668900, o via mail prenotazioni@identitagolosemilano.it con consegna solo a Milano dalle ore 15.00 alle 18.00. 

Sarà possibile anche l'asporto con ritiro in via Romagnosi 3 dalle ore 12.00 alle ore 18.00, sempre ordinando con almeno un giorno di anticipo.

 


FIVI: IL DIVIETO DI VENDITA DI ALCOLICI PER ENOTECHE E RISTORANTI PENALIZZA ANCHE I VIGNAIOL


 

 

I Vignaioli Indipendenti preoccupati per le decisioni del Governo e la mancanza di ristori. Necessario riaprire al più presto in sicurezza e con controlli

Resta alta la preoccupazione della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti in seguito all’entrata in vigore del Dpcm del 16 gennaio 2021 che vieta la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica dalle ore 18 ai negozi specializzati, lasciando invece libertà di vendita di tali bevande a tutti gli altri negozi commerciali. Con ristoranti ed enoteche chiusi, FIVI ribadisce la difficoltà in cui versa tutta la filiera e si unisce all’appello di Andrea Terraneo, presidente di Vinarius, che ha denunciato l’anomalia e chiesto spiegazioni al Governo anche grazie all’interrogazione parlamentare, presentata dall’onorevole Andrea Dara in data 20 gennaio alla Camera.
L’attuale situazione di incertezza e precarietà dovuta anche alla mancanza di ristori, infatti, aumenta l’apprensione dei tanti Vignaioli che a fatica continuano a coltivare le loro vigne, come spiega Matilde Poggi, presidente della FIVI: “I Vignaioli, come molte altri operatori del settore horeca e di altre categorie, sono stati pesantemente indeboliti dai mesi di chiusura forzata e dalle norme sull’asporto e sugli orari di apertura di enoteche e ristoranti. Le nuove decisioni del Governo stanno portando pesanti conseguenze su tutta la filiera. Le misure intraprese finora sono per lo più adatte alla grande industria, e dimenticano l’esercito di piccoli produttori artigiani del vino che, con il settore della ristorazione chiuso, ha sofferto più degli industriali che hanno una clientela più diversificata”. La presidente di FIVI conclude: “Ribadiamo la necessità di permettere a tutti di riaprire le attività per lavorare in sicurezza, rispettando le regole, e auspichiamo maggiori controlli per garantire che queste vengano rispettate”.

COVID: BALDRIGHI (ORIGIN ITALIA), 'SETTORE AGROALIMENTARE HA RETTO A CRISI'

 "Le cose nel settore agroalimentare non sono andate poi così male; ci sono state delle situazioni di difficoltà, però nel complesso possiamo anche riconoscere il fatto che il valore del nostro agroalimentare anche in queste condizioni difficili è emerso ed è venuto a galla". Lo ha dichiarato Cesare Baldrighi (Presidente di Origin, l’Associazione che raggruppa tutti i consorzi DOP e IGP italiani) intervistato al TgCom24. Commentando gli ultimi dati Istat negativi sull'export italiano (-9,9% nel 2020), Baldrighi ha aggiunto: "Naturalmente consideriamo che all'interno di questo grande paniere le produzioni sono tra di loro molto diverse e quindi il quadro è alquanto eterogeneo. Si può dire però che l'agroalimentare si conferma anticiclico rispetto a quanto sta avvenendo. È stata un po' una divaricazione dettata, più che dalla tipologia dei prodotti, dalla rete di distribuzione e dalla modalità con la quale questi prodotti raggiungono i consumatori: tutti quei prodotti che hanno nella grande distribuzione, nel retail il loro canale preferenziale tutto sommato hanno potuto contenere gli effetti della pandemia anche con qualche miglioramento, mentre i prodotti che hanno evidentemente nel mondo della ristorazione il loro approdo finale più importante hanno sofferto e stanno continuamente soffrendo in modo purtroppo significativo". Relativamente al calo della produzione agricola, sempre secondo Istat, il Presidente di Origin afferma infine: "Il calo della produzione agricola è soggetto a tutta una serie di fattori che probabilmente non sono determinati semplicemente dalla pandemia; la produzione agricola come sempre ha una variabile che dipende dalle condizioni meteorologiche, da come si muove l’annata, insomma da tante situazioni, quindi il dato della produzione agricola da questo punto di vista non è particolarmente significativo; può essere significativo il dato delle vendite, il dato dell’esportazioni: questo indubbiamente ha avuto una ripercussione importante, quindi il mondo della trasformazione", ha concluso Cesare Baldrighi, Presidente di Origin Italia.



Ogni sabato fino al 20 febbraio appuntamento sui canali social del Mudec con la prima miniserie video 10 x 10 Dieci storie per dieci donne che hanno cambiato la storia della fotografia a cura di Nicolas Ballario Prossimo appuntamento sabato 30 gennaio, ore 10.00: "Inge Morath: la tenera intrusa"

 

 

Testo alternativo

 

In attesa della riapertura del museo, all’interno del palinsesto 2020-2021 legato alla creatività femminile “I talenti delle donne” del Comune di Milano, il Mudec in collaborazione con 24 ORE Cultura lancia ogni sabato alle ore 10.00 fino al 20 febbraio la miniserie “10 x 10”, dieci mini-video documentari che racconteranno al pubblico la vita di dieci grandi protagoniste della storia della fotografia. L’appuntamento sarà sui canali social Facebook e Instagram del Museo delle Culture per 10 settimane.

 

Sabato 30 gennaio, nella settima puntata di "10 x 10", Nicolas Ballario accompagnerà il pubblico alla scoperta di Inge Morath.

Nata a Graz (Austria) nel 1923, Inge Morath si innamora dell’arte nel 1937 durante la visita a una mostra di Arte Degenerata, organizzata dal Partito Nazista per screditare l’arte contemporanea nei confronti dell’opinione pubblica. Sarà Henri Cartier-Bresson ad accorgersi del talento di Inge Morath e a invitarla a far parte dell’agenzia Magnum.

 

Inge Morath con i suoi scatti riesce a scovare i lati nascosti delle persone che fotografa. Le sue fotografie hanno un sapore surrealista, trasportano l’osservatore e i protagonisti delle immagini in una dimensione metaforica, paradigmatica. Immortala fra gli altri Marilyn Monroe, Pablo Picasso, Philip Roth, Igor Stravinskij, Audrey Hepburn.

 

Inge Morath è il voyeur più attraente, vivace e apparentemente inoffensivo che conosca. Se sei uno dei soggetti che vuole fotografare, senza quasi accorgetene, appena abbassi la guardia, lei afferra il tuo segreto prima che possa essere troppo tardi. É una tenera intrusa che scatta foto con una macchina invisibile e con grandi risultati”, Philip Roth.

 

Presentata dal curatore e critico d’arte Nicolas Ballario, la miniserie “10 x 10” è un appuntamento settimanale imperdibile con la fotografia d’autore. Dieci grandi fotografe che hanno caratterizzato tutto il ‘900 fino a toccare – per alcune di esse - il nostro secolo; personalità molto diverse tra loro, ma scelte perché tutte presentano un tratto distintivo comune: sono state artiste pioniere che si sono imposte con il loro obiettivo fotografico in un mondo e in un tempo in cui l’accesso per le donne era osteggiato, se non addirittura proibito, ma che con la loro arte e ‘militanza’ hanno aperto la strada a intere generazioni di fotografe.

 

Dal fotogiornalismo al reportage, dal cinema alla moda, dall’architettura alla politica, dal design ai sistemi dell’arte, i documentari, per la regia di Fabrizio Spucches, racconteranno la vita e la carriera di Dorothea Lange, Cindy Sherman, Gerda Taro, Inge Morath, Margaret Bourke-White, Eve Arnold, Lisetta Carmi, Imogen Cunningham, Marirosa Toscani e infine Tina Modotti, quest’ultima ospitata prossimamente al Mudec con una antologica a lei dedicata.

 

Testo alternativo

Inge Morath, Vienna, 1999 | Foto Imagno / Getty Images

Il progetto è a cura di Nicolas Ballario, volto di SkyArte e voce di Rai RadioUno per l’arte contemporanea, che dall’agorà del Mudec racconterà le vite di queste 10 fotografe: oltre alla biografia, agli aneddoti e agli aspetti particolari che hanno contraddistinto la vita spesso avventurosa delle dieci fotografe, saranno tante anche le immagini e i contributi esterni di giornalisti, critici e artisti che con il loro stimato punto di vista arricchiranno le dieci storie.

 

Non è tutto: a partire dal 22 febbraio da questa serie nascerà anche un podcast.

Il Mudec infatti inaugura dal 2021 un nuovo appuntamento culturale sui suoi canali social, questa volta prediligendo un racconto tutto da ascoltare, dove e quando si vuole.  Si parte da gennaio nel solco delle puntate della miniserie “10 x 10”: i video-documentari continueranno la loro mission divulgativa in forma di audio-documentari attraverso i podcast. Dieci nuove narrazioni di grandi artiste che hanno fatto la storia del nostro tempo.

 

Un viaggio dunque tutto al femminile, perché il Mudec ha da sempre come obiettivo anche quello di avvicinare il pubblico alla scoperta - o a una riscoperta - di grandi personalità culturali, dove il ‘genere’ rimane sempre e solo quello artistico.

 10 x 10 

 Dieci storie per dieci donne che hanno cambiato la storia della fotografia 

Ogni sabato alle ore 10.00 fino al 20 febbraio

 

Programma completo:

19 dicembre: Dorothea Lange
26 dicembre: Cindy Sherman
2 gennaio: Gerda Taro
9 gennaio: Eve Arnold

16 gennaio: Marirosa Toscani 
23 gennaio: Imogen Cunningham
30 gennaio: Inge Morath
6 febbraio: Lisetta Carmi
13 febbraio: Margaret Bourke-White
20 febbraio: Tina Modotti

 

> Tutte le puntate di "10 x 10" sono visibili sui canali social del Mudec:

www.facebook.com/mudec.museodelleculture

www.instagram.com/mudec_official

www.youtube.com

 

 Podcast 10 x 10 

A partire dal 22 febbraio le audio storie saranno disponibili sulle piattaforme Spotify e Apple Podcast.