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venerdì 7 settembre 2018

L’Istituto per la cultura slovena alle Giornate Europee del Patrimonio Culturale




L’Istituto per la cultura slovena ha partecipato alle Giornate Europee del Patrimonio Culturale,
promosse dalla rete internazionale Borghi d’Europa a San Pietro di Feletto, nei Colli di Conegliano.
Marina Cernetig ha raccontato ai giornalisti e ai comunicatori provenienti da oltre 14 Paesi e Regioni Europee, le Valli del Natisone, dal punto di vista storico,artistico, ambientale ed enogastronomico.
I Percorsi della Grande Guerra sono uno fra i diversi itinerari possibili.
“Da Castelmonte al Monte Matajur, passando per Monte Špik, Monte San Giovanni, Tribil Superiore, Monte Hum, Clabuzzaro, Passo Solarie, Monte Kolovrat, Topolò, Monte San Martino, Polava, GRANDE GUERRA NATISONE propone un percorso di eccezionale interesse storico e naturalistico, nel cuore delle Prealpi Giulie, a cavallo del confine italo-sloveno.
Il tracciato immerge l’escursionista nel teatro della battaglia di Caporetto consentendo di rileggere sul campo i tragici eventi bellici del 24-27 ottobre 1917, anche grazie agli irripetibili punti panoramici sull’Alto Isonzo, sul Massiccio del Monte Nero, sull’Altopiano della Bainsizza, sulla Slavia Veneta e sul Cividalese.”
Ma uno dei temi, i Percorsi della Fede, vengono qui declinati grazie all’itinerario delle 44
Chiesette Votive : “Valorizzare un grandissimo patrimonio artistico quasi del tutto sconosciuto al grande pubblico. Nelle nostre chiesette di trovano opere d’arte e architettoniche di pregiatissimo valore, conosciute solo dalla gente del posto e da pochi intenditori. Si tratta quindi di riscoprire delle “perle” che talvolta lasciano a bocca aperta, tanto incantano il visitatore.Nelle chiesette votive delle Valli del Natisone hanno operato valenti artisti della scuola slovena di Škofija Loka, che hanno portato influssi artistici della Mitteleuropa. Percorrere questi itinerari ha perciò un respiro europeo….una dimostrazione di come le Vallate del Natisone siano una vera e propria finestra sul mondo slavo aperta a Occidente.”
La particolare posizione geografica delle Valli del Natisone, che si insinuano a cuneo verso il territorio sloveno pur volgendo lo sguardo alla pianura friulana, ne ha plasmato l’identità di terra-cerniera tra la cultura slava e latina. Prati, sentieri,boschi, acque propongono un ambiente incontaminato e di rara bellezza.
E poi, per il Patrimonio del Cibo, percorsi enogastronomici che si ispirano ad una cucina
fatta di ricette semplici di origine contadina ma non per queste povere di sapore che usano ciò che la terra e gli allevamenti offrono come carne di maiale, frutta, noci e funghi.La cucina locale presenta sapori decisi e delicati, quindi piatti sostanziosi ed equilibrati che vengono accompagnati dagli ottimi vini locali, anch'essi frutto di un millenario amore per la terra.

L’incontro si è concluso con la degustazione della gubana di casa Dorbolò, il dolce tipico delle Valli del Natisone, caratteristico dolce dal gusto squisito che si prepara alla casalinga su ricetta locale gelosamente tramandata.

_Museo SMO

SMO (Slovensko multimedialno okno – Finestra multimediale slovena) è il museo realizzato a San Pietro al Natisone (Udine) all’interno del progetto strategico JEZIKLINGUA finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013 dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali.

Il centro, dedicato al paesaggio culturale che corre dalle Alpi Giulie al mare, dal Mangart al golfo di Trieste, si colloca tra le nuove forme che vanno assumendo i musei tematici e territoriali: non più musei di collezione ma musei di narrazione.
È concepito come uno spazio attivo, dinamico, accogliente e stimolante, fondato sulla comunicazione, dove si dispiega il racconto sui luoghi, attraverso la tematizzazione degli aspetti caratterizzanti la cultura del territorio. Una ricognizione narrativa di un paesaggio da ascoltare, che riconosce la lingua quale connettivo di una cultura ricca di varianti che costruiscono microcosmi traboccanti di storie.

Il museo è stato ideato, progettato e coordinato dall’architetto Donatella Ruttar.
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